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Il ritrovamento
15.05.2025 - 12:04
Marghera
Una scoperta dal passato che riporta l'attenzione su una delle pagine più drammatiche del Novecento. Nella mattinata di giovedì 15 maggio sono scattate le operazioni di rimozione e messa in sicurezza di un ordigno bellico inesploso risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto nella zona industriale di Marghera.
L'ordigno, un ordigno aereo dal peso di 500 libbre (circa 230 chilogrammi), è rimasto sepolto per oltre otto decenni prima di essere individuato e identificato durante alcuni interventi di bonifica. L'operazione, condotta dagli artificieri dell'Esercito in collaborazione con la Marina Militare e coordinata dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Venezia, si è svolta con la massima attenzione alle misure di sicurezza.
Secondo quanto disposto dall'ordinanza ufficiale, l'ordigno è stato prelevato e trasportato via acqua lungo un itinerario ben definito: dal Canale Industriale Ovest attraverso il bacino di evoluzione n. 3, il Canale Malamocco-Marghera e infine la bocca di porto di Malamocco, da dove ha proseguito il viaggio verso il mare aperto per essere fatto brillare in condizioni controllate.
Per l'intera durata delle operazioni è stato attivato un rigido protocollo di sicurezza: tutti i natanti e le persone sono stati invitati a mantenere una distanza di almeno 100 metri dal punto di rimozione e 50 metri dal convoglio navale durante il trasferimento. Un cordone di sicurezza ha garantito il corretto svolgimento delle manovre, fondamentali per evitare qualsiasi rischio.
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