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Veneto, occupazione in crescita ma con segnali di rallentamento: +40.300 posti nei primi 4 mesi del 2025

Trainano turismo e somministrazione, in affanno industria e apprendistato

Veneto, occupazione in crescita ma con segnali di rallentamento: +40.300 posti nei primi 4 mesi del 2025

Foto di repertorio

Il mercato del lavoro veneto mantiene un saldo positivo, ma rallenta il passo. Nei primi quattro mesi del 2025, la regione registra +40.300 nuovi posti di lavoro dipendente, un dato in crescita ma inferiore rispetto al 2024 quando erano stati creati 45.500 posti nello stesso periodo. L’analisi arriva da Veneto Lavoro attraverso il report mensile La Bussola.

Aprile ha dato impulso grazie al turismo, con 19.300 posti in più, complice il ritardato avvio della stagione rispetto all’anno scorso. Il comparto dei servizi turistici ha segnato un aumento del 20% delle assunzioni, in particolare attraverso contratti a tempo determinato (+16.000 in un solo mese). Tuttavia, calano le assunzioni a tempo indeterminato e restano negativi i numeri dell’apprendistato.

Cresce il lavoro somministrato, con 2.000 nuove posizioni e 29.800 missioni attivate tra gennaio e marzo (+3% sul 2024). Ma la domanda di lavoro, nel complesso, è in calo del 3%, con flessioni più marcate tra le donne, i lavoratori italiani e la fascia d’età 30-54 anni. In controtendenza invece gli over 55 e i lavoratori stranieri, che registrano rispettivamente +2% e +4% di assunzioni.

Turismo bene, industria sotto pressione

Tra i settori, i servizi restano il principale motore occupazionale con +28.600 posti da inizio anno, pur sotto i livelli del 2024 (+32.300). L’industria tiene a fatica (+6.800), mentre l’agricoltura segna un leggero passo indietro rispetto al 2024 (+4.900 contro +6.100).

Nel dettaglio, la metalmeccanica mostra segnali di affaticamento, mentre l’industria tessile e dell’occhialeria registra saldi negativi. In controtendenza legno-arredo e calzature, che chiudono il quadrimestre con un piccolo ma significativo segno più. L’edilizia, invece, resta in linea con i dati dello scorso anno.

Province: luci e ombre

A livello territoriale, Venezia e Verona sono le più dinamiche grazie al rilancio turistico. Vicenza e Padova, invece, accusano il colpo con una contrazione significativa della domanda di lavoro. Belluno è la provincia con il saldo peggiore rispetto al 2024.

Secondo Veneto Lavoro, il rallentamento occupazionale è anche legato all’uso diffuso della cassa integrazione, che ha probabilmente attutito gli effetti delle difficoltà produttive, in particolare nel manifatturiero.

Lo scenario economico rimane incerto, tra tensioni geopolitiche, freni ai consumi e attese prudenti da parte delle imprese. Ma per ora, sottolinea il report, l’impatto delle nuove politiche commerciali europee – come i dazi – appare contenuto.

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