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17.05.2025 - 10:45
Foto di repertorio
Il futuro dell’acquedotto rodigino parte da un grande progetto di rigenerazione urbana. È stato ufficialmente rilasciato il permesso di costruire che dà il via al primo lotto di interventi per la riqualificazione della sede di Acquevenete, in via Benvenuto Tisi da Garofolo. Un’area strategica, oggi pronta a trasformarsi radicalmente grazie a un investimento da 3,5 milioni di euro, con un cronoprogramma di lavori che si estenderà per i prossimi due anni.
Il via libera è arrivato mercoledì scorso dal settore urbanistica del Comune, guidato dal dirigente Christian Scalabrin. Il progetto prevede la riqualificazione dell’ala ovest del complesso idrico, comprendente la demolizione degli attuali uffici degli anni ’70 e la costruzione di una nuova palazzina operativa capace di ospitare fino a 60 dipendenti. Parallelamente, sarà recuperata una delle storiche cisterne interrate degli anni ’30, oggi vincolata dalla Soprintendenza, che verrà riconvertita in caffetteria e spazio ricreativo.
Questo intervento costituisce la prima fase di un piano più ampio, presentato dalla società Acquevenete lo scorso 14 aprile. Il secondo lotto prevede ulteriori lavori per 1,8 milioni di euro, concentrati sulla valorizzazione della torre piezometrica – simbolo dell’impianto – che ospiterà un percorso museale visitabile fino a 36 metri di altezza. Tuttavia, questo secondo step sarà avviato solo in un secondo momento.
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