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Olimpiadi 2026

Cantieri olimpici, i costruttori promuovono Anas ma lanciano l’allarme su Longarone

Ance Belluno e Veneto chiedono chiarezza a Simico

Cantieri olimpici, i costruttori promuovono Anas ma lanciano l’allarme su Longarone

Foto di repertorio

Le varianti del Cadore corrono, quella di Longarone arranca. È questo il messaggio lanciato da Ance Belluno e Ance Veneto al termine del sopralluogo effettuato ieri nei cantieri strategici per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026.

Se da un lato i lavori lungo la statale 51 di Alemagna – in particolare a Tai, Valle e San Vito di Cadore – sono stati giudicati soddisfacenti e in linea con i tempi previsti, dall’altro cresce la preoccupazione per il destino dell’attesa variante di Longarone.

Cantieri del Cadore, fiducia su tempi e qualità

La delegazione dei costruttori ha effettuato un tour tecnico nei cantieri lungo l’Alemagna, accompagnata dai vertici Anas, tra cui il responsabile dell’area rete veneta Ettore de la Grennelais, e dai tecnici dell’impresa esecutrice.

Secondo De Cian, le opere di Tai, Valle e San Vito rappresentano un modello virtuoso.

La partita infrastrutturale legata ai Giochi è, sottolineano gli imprenditori, strategica non solo per l’evento, ma anche per il futuro del territorio montano, la vivibilità delle comunità locali e la competitività delle imprese.

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