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Settore terziario
19.05.2025 - 15:30
Foto di repertorio
La fotografia del terziario di mercato in Veneto evidenzia un quadro di profonda trasformazione per i centri abitati: il numero di negozi e sedi d’impresa continua a diminuire, mentre aumentano le filiali e le unità locali, spesso distribuite anche oltre i confini provinciali. Il fenomeno interessa soprattutto il commercio tradizionale, con una desertificazione commerciale che rischia di svuotare città e paesi, mentre crescono i settori legati al turismo e all’innovazione tecnologica.
Il recente report stilato da Confcommercio Veneto in collaborazione con Unioncamere Veneto rileva come le sedi d’impresa nel terziario di mercato siano passate a 126.513, con un calo del 1,9% rispetto al 2024. Al contrario, le unità locali dipendenti sono in crescita (+1,1%), a conferma di un fenomeno di concentrazione e plurilocalizzazione che modifica il tessuto economico regionale. Le sedi d’impresa costituiscono circa il 30% del totale regionale, mentre le unità locali rappresentano il 45%.
L’analisi dei settori coinvolti mostra una situazione in chiaroscuro: il commercio, in particolare il dettaglio, è in sofferenza con cali significativi nei negozi di alimentari, abbigliamento, calzature e ambulanti. Al contrario, registrano segnali di crescita i settori turistici (alloggio, trasporto persone, intermediazione immobiliare) e quelli dell’informatica e consulenza software.
Le dinamiche in atto generano forti preoccupazioni tra le associazioni di categoria. Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, sottolinea l’importanza di investire in innovazione e digitalizzazione per adattarsi ai cambiamenti, ma mette in guardia sul rischio di un progressivo spopolamento commerciale che impoverisce i centri abitati.
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