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Innovazione pubblica
21.05.2025 - 17:25
Fabio Meloni, CEO di Deda Next
Padova si conferma, ancora una volta, tra le città italiane più avanzate nella trasformazione digitale della pubblica amministrazione. A decretarlo è l’“Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata da FPA per Deda Next e presentata oggi nell’ambito del Forum PA 2025. La ricerca, giunta alla settima edizione, offre una mappatura dettagliata dello stato di digitalizzazione delle amministrazioni comunali, valutando i progressi rispetto agli obiettivi del PNRR attraverso il modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato).
Padova ottiene un indice complessivo di maturità pari a 73 su 100, con un miglioramento del 3% rispetto al 2024. In particolare, eccelle nei servizi pubblici digitali (indice Digital Public Services: 80), nell’integrazione con le piattaforme nazionali (indice Digital PA: 84) e registra buoni risultati anche su open data e interoperabilità (indice Digital Data Gov: 56).
«Questo risultato non è solo un traguardo tecnico, ma il segno concreto di un’amministrazione che crede profondamente nell’innovazione come leva per migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha commentato Margherita Cera, assessora all’Innovazione e Transizione Digitale del Comune di Padova. «Ogni intervento, dalla digitalizzazione dei procedimenti alla diffusione dell’identità digitale, è pensato per mettere le persone al centro e costruire una città più inclusiva, trasparente e vicina ai bisogni dei suoi abitanti.»
Fabio Meloni, CEO di Deda Next, sottolinea come il processo di digitalizzazione stia diventando sempre più sistemico. «La vera sfida ora è rendere strutturale questa trasformazione, garantendo sostenibilità tecnica ed economica. L’adozione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati rappresenta un passaggio chiave per una PA capace non solo di rispondere, ma di anticipare i bisogni della società.»
L’indagine fotografa anche i trend emergenti a livello nazionale. Cresce la qualità dei servizi digitali al cittadino: le città nella fascia più alta dell’indice Digital Public Services passano da 35 a 67, con un miglioramento evidente nella progettazione dei portali online. Quanto all’Indice Digital PA, migliorano le integrazioni con piattaforme come pagoPA, app IO e identità digitale: la maggior parte dei Comuni si posiziona ora in fascia medio-alta. Più lento ma significativo l’avanzamento nell’ambito dei dati e dell’interoperabilità: i Comuni attivi sulla PDND salgono da 30 a 84, con oltre 400 servizi digitali esposti.
Nel complesso, il quadro che emerge è quello di una pubblica amministrazione sempre più digitale, capace di costruire valore attraverso tecnologie interoperabili, servizi accessibili e una cultura del dato che sta finalmente mettendo radici.
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