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Crisi della sanità

Sciopero della sanità privata, il Veneto si ferma

Il 22 maggio manifestazione regionale a Venezia: sindacati e lavoratori in piazza per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali bloccati da oltre un decennio

Sonia Todesco, segretaria regionale di FP CISL

Sonia Todesco, segretaria regionale di FP CISL

Mercoledì 22 maggio si fermeranno per l’intera giornata le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). La mobilitazione nazionale, proclamata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, vedrà in Veneto il suo momento più significativo con una manifestazione regionale a Venezia, in Campo San Tomà, a partire dalle ore 10.

Lo sciopero arriva dopo il fallimento del tentativo di conciliazione con le associazioni datoriali Aiop e Aris, accusate dai sindacati di voler subordinare ogni trattativa per il rinnovo contrattuale alla copertura totale dei costi da parte del Ministero della Salute e delle Regioni. “Una posizione inaccettabile – scrivono in una nota i segretari regionali Sonia Todesco (Fp Cgil), Alessandro Peruzzi (Cisl Fp) e Mario Ragno (Uil Fpl) – che lascia circa 10 mila professionisti in Veneto senza un contratto da 6 o addirittura 13 anni”.

I sindacati rivendicano il riconoscimento della dignità professionale e salariale di chi lavora in strutture che, seppur private, svolgono un servizio pubblico integrato nel Servizio Sanitario Nazionale. “Chi riceve fondi pubblici – denunciano – deve garantire salari dignitosi, diritti rispettati e dotazioni organiche adeguate. Serve un vincolo chiaro per l’accreditamento, e chiediamo alla Regione Veneto di assumersi la responsabilità di inserirlo, coinvolgendo anche la Conferenza delle Regioni e il Ministero”.

L’inflazione degli ultimi anni, sottolineano i rappresentanti sindacali, ha eroso fortemente le retribuzioni dei lavoratori del settore, già basse. “Una situazione vergognosa, aggravata dall’inerzia della politica, dei governi e delle amministrazioni locali”, accusano.

In vista dello sciopero, nelle scorse settimane si sono moltiplicate le iniziative di sensibilizzazione nei territori: assemblee nei luoghi di lavoro, presìdi e incontri pubblici. Il 22 maggio i manifestanti saranno ricevuti dall’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, a cui chiederanno “impegni precisi e vincoli stringenti per chi intende convenzionarsi con la Regione”.

“Siamo determinati – concludono i sindacati – a non fermarci finché non saranno sbloccati i rinnovi contrattuali e non sarà riconosciuta pienamente la dignità lavorativa di chi ogni giorno assicura un diritto fondamentale come la salute”.

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