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Azione dice sì al mix energetico, ma boccia il nucleare a Marghera

Si punta sull’idrogeno e sull’innovazione sostenibile per il rilancio dell’area industriale

Azione dice sì al mix energetico, ma boccia il nucleare a Marghera

Foto di repertorio

Porto Marghera non è il posto giusto per il nucleare. È questa la posizione espressa da Paolo Bonafè, segretario comunale di Azione Venezia, che rilancia la strategia di sviluppo per l’area industriale veneziana basata su energia rinnovabile, tecnologia a idrogeno e logistica avanzata.

L’obiettivo? Un modello di crescita industriale sostenibile, che coniughi competitività, innovazione e rispetto per le specificità del territorio.

Una visione nazionale, ma con attenzione al territorio

Azione ribadisce il sostegno a un mix energetico diversificato, ritenuto fondamentale per contenere i costi dell’energia e garantire stabilità al sistema produttivo. Nel piano proposto dal partito, le fonti rinnovabili e le nuove tecnologie giocano un ruolo centrale, così come – in linea teorica – anche il nucleare di nuova generazione, riconosciuto dall’Unione Europea come fonte a basse emissioni.

Ma non ovunque. E non a Marghera.

La zona, grazie anche ai fondi stanziati per la Zona logistica semplificata (ZLS), è oggi un cantiere aperto verso una nuova identità produttiva, in grado di attirare investimenti e generare occupazione qualificata.

Il nucleare? Sì, ma dove è sensato

La posizione di Azione non è ideologica: il nucleare può e deve essere parte della transizione, ma inserito con intelligenza, tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ogni area.

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