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Terziario trevigiano tra stabilità e nuove sfide: il turismo regge, le imprese puntano sulla flessibilità

Presentato l’Osservatorio congiunturale 2025: fiducia in ripresa, ricavi in crescita e flussi turistici in linea. Ma l’accesso al credito e la gestione del personale restano centrali

Terziario trevigiano tra stabilità e nuove sfide: il turismo regge, le imprese puntano sulla flessibilità

Foto di repertorio

Il sistema economico del terziario trevigiano si mostra resiliente e capace di adattarsi in un contesto in evoluzione. È quanto emerge dal primo Report 2025 dell’Osservatorio Congiunturale presentato oggi da Confcommercio Treviso e Banca Prealpi SanBiagio, in collaborazione con Format Research. Lo studio, condotto su un campione di 800 imprese dei settori commercio, turismo e servizi, analizza l’andamento del primo trimestre dell’anno e le prospettive per i mesi a venire.

Cresce il numero delle imprese, migliora la fiducia

Con 36.624 imprese attive nel terziario, pari al 64% del tessuto produttivo extra-agricolo della provincia, il comparto registra un lieve incremento rispetto a dicembre 2024. La fiducia generale, pur in lieve flessione all’inizio dell’anno, è attesa in crescita per il secondo trimestre, con un indice superiore di 5 punti alla media nazionale.

Le imprese che mostrano maggiore ottimismo sono quelle attive nel commercio al dettaglio, nei servizi alla persona, nella ristorazione e nella logistica. Anche i ricavi sono attesi in aumento nei prossimi mesi, con un margine positivo di 9 punti rispetto al resto del Paese.

Turismo: segnali di stabilità, ma prenotazioni sempre più last minute

Il focus sul turismo conferma un quadro di sostanziale tenuta, con una clientela italiana e straniera in gran parte stabile rispetto al 2024. Nei periodi delle festività pasquali e dei ponti primaverili, i flussi turistici stranieri sono cresciuti per il 14,7% delle imprese, mentre i ricavi sono rimasti invariati per oltre il 70% degli operatori.

Le modalità di prenotazione evidenziano un comportamento sempre più imprevedibile: il 38,6% delle prenotazioni è avvenuto all’ultimo minuto, mentre il 30,3% dei clienti si è presentato senza alcuna prenotazione. Solo una minoranza ha pianificato con largo anticipo.

Per rispondere alla domanda, oltre il 20% delle imprese turistiche ha modificato i propri modelli organizzativi, estendendo orari di apertura, aumentando la turnazione del personale o assumendo nuove risorse.

Prospettive estive: cauto ottimismo

Guardando all’estate 2025, più del 60% delle imprese si attende un flusso turistico in linea con l’anno precedente. Un 17,3% prevede un aumento delle presenze, soprattutto tra i visitatori stranieri. La propensione alla spesa da parte dei turisti è considerata stabile dall’83,5% degli operatori, mentre solo il 7,3% prevede un incremento.

Sul fronte occupazionale, la maggior parte delle imprese ritiene sufficiente il personale attuale. Solo il 7,6% ha avviato la ricerca di nuove figure, mentre il 5,3% resta in attesa di definire le proprie esigenze.

Accesso al credito e fabbisogno finanziario: segnali incoraggianti

Il report segnala anche un aumento delle richieste di credito da parte delle imprese, con una stabilità nell’accoglimento delle domande. Migliorano le condizioni economiche applicate ai finanziamenti, soprattutto in termini di tassi d’interesse, mentre restano stabili le condizioni relative a garanzie e durata del credito.

L’indicatore relativo alla capacità di coprire il fabbisogno finanziario delle imprese si mantiene sopra la media nazionale (45 contro 42), con prospettive di ulteriore miglioramento nel prossimo trimestre.

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