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Vittoria legale

La Consulta tutela le famiglie arcobaleno, il PD festeggia la storica sentenza

Riconosciuta la maternità al genitore non consanguineo nelle coppie omosessuali, Camani: “Rimossa una discriminazione voluta dal governo Meloni”

Vanessa Camani, Partito Democratico

Vanessa Camani, Partito Democratico

Una pronuncia che segna una svolta per i diritti civili e restituisce piena dignità a molte famiglie italiane. Con la sentenza depositata ieri, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del divieto imposto alla madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (PMA) praticata all’estero. Una decisione attesa da anni da centinaia di coppie omogenitoriali, finora lasciate nell’incertezza giuridica.

“Viene finalmente rimossa una grave discriminazione che il Governo Meloni voleva imporre nei confronti delle mamme arcobaleno, negando così i diritti dei nascituri”, ha commentato Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto.

Secondo Camani, la sentenza rappresenta un passo avanti fondamentale nella battaglia per l’uguaglianza: “È una risposta a tante famiglie che hanno vissuto con sofferenza e solitudine una situazione giuridicamente e umanamente insostenibile. La Consulta ha sancito un principio di civiltà e dato ragione a chi, anche in Veneto e in particolare a Padova, si è battuto con coraggio per affermare questi diritti”.

Camani ha poi ringraziato le associazioni, i comitati, le forze politiche e il sindaco di Padova, Sergio Giordani, “che hanno messo al centro della loro azione la tutela dei diritti di tutte e tutti, senza distinzioni”.

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