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23.05.2025 - 09:05
Foto di repertorio
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 4/E pubblicata il 16 maggio 2025, interviene per chiarire le modalità applicative delle nuove misure sul welfare aziendale previste dalla Legge di Bilancio 2025. Un intervento atteso, che punta a rafforzare l’uso del welfare come strumento strategico per la fidelizzazione dei lavoratori, ma che impone al contempo una gestione documentale precisa e rigorosa per le aziende.
Tra le principali novità, emerge una misura dedicata ai lavoratori recentemente assunti con contratto a tempo indeterminato: un’esenzione fino a 5.000 euro annui, per un massimo di due anni, per il rimborso delle spese di affitto e manutenzione di immobili locati. Per accedere al beneficio, il lavoratore deve aver trasferito la residenza nel Comune della sede di lavoro, a oltre 100 chilometri da quello di provenienza, e non deve aver superato i 35.000 euro di reddito da lavoro nell’anno precedente. Obbligatoria, inoltre, l’autocertificazione e la conservazione dei documenti giustificativi da parte del datore.
Viene potenziato il regime dei fringe benefit, ossia i beni e servizi che il datore di lavoro può erogare ai dipendenti in esenzione fiscale. Per il triennio 2025-2027, il limite di esenzione sale a 1.000 euro annui, che diventano 2.000 per chi ha figli fiscalmente a carico. Tra i benefit inclusi rientrano anche i rimborsi per utenze domestiche, affitti e interessi sui mutui della prima casa. Attenzione, però: superare il tetto comporta l’imposizione sull’intero importo ricevuto. I lavoratori con figli dovranno presentare una dichiarazione che riporti anche il codice fiscale dei figli.
La circolare specifica che le misure di welfare possono riguardare solo determinati familiari, secondo quanto stabilito dall’articolo 12 del Tuir riformulato: coniugi non separati, figli conviventi (anche del coniuge deceduto) e ascendenti conviventi. Non sono previsti limiti di età per i figli ai fini del welfare, purché rispettino le soglie di reddito previste dalla normativa fiscale. Le prestazioni offerte a soggetti diversi concorreranno interamente alla formazione del reddito imponibile.
Fondamentale, infine, il rispetto delle regole documentali: il datore di lavoro è tenuto a raccogliere le autodichiarazioni dei dipendenti e le relative prove di spesa, mantenendo tutto il materiale disponibile in caso di controlli. È inoltre possibile cumulare le agevolazioni relative a locazioni e fringe benefit, a condizione che siano gestite e documentate in modo separato.
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