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Alta Velocità, Verona accelera: in estate partono i lavori sull’ingresso ovest

Avvio ai cantieri per 441 milioni: il sottopasso di via Albere resterà aperto

Alta Velocità, Verona accelera: in estate partono i lavori sull’ingresso ovest

Foto di repertorio

Verona si prepara a cambiare volto con l’avvio, previsto per l’estate, dei lavori del Nodo Alta Velocità/Alta Capacità – Ingresso Ovest. Un’opera strategica da 441 milioni di euro destinata a rivoluzionare l’accesso ferroviario alla stazione di Porta Nuova, migliorando la connessione tra Brescia, Verona e Padova lungo il Corridoio Mediterraneo.

Il progetto prevede la realizzazione di 3,6 km di nuova linea AV/AC, 4,2 km di linea storica e 3,3 km per il traffico merci, con l’obiettivo di alleggerire il sistema ferroviario attuale e aumentare regolarità, capacità e sicurezza del traffico su rotaia.

Infrastrutture chiave, viabilità tutelata

Il progetto non si limita alle linee ferroviarie: prevede infatti una serie di opere viabilistiche fondamentali per la mobilità urbana e industriale veronese. Tra queste:

  • L’allungamento del sottopasso ferroviario di via Cason;

  • La nuova viabilità in via Carnia, che collegherà direttamente la tangenziale nord con le aree produttive a sud, in vista anche della futura Strada di Gronda;

  • La costruzione di un nuovo cavalcaferrovia in via Fenilon e l’ampliamento di quello esistente in via Albere;

  • L’estensione del sottopasso della tangenziale per garantire la piena funzionalità durante i lavori.

L’amministrazione comunale, intanto, è impegnata a definire nel dettaglio le modifiche alla viabilità per minimizzare i disagi durante l’esecuzione dell’opera.

Obiettivi: tempi più rapidi, meno traffico, più efficienza

Il nodo Ovest di Verona è parte del più ampio sviluppo del sistema AV/AC nazionale e si inserisce nel Core Corridor Mediterraneo, una delle principali direttrici europee di trasporto merci e passeggeri. A lavori conclusi, si prevede:

  • Una riduzione significativa dei tempi di viaggio tra Milano e Venezia;

  • Una maggiore capacità del traffico ferroviario su tutta la tratta;

  • Il miglioramento del servizio ferroviario regionale, grazie alla liberazione della linea storica per i treni locali;

  • L’introduzione del sistema ERTMS/ETCS livello 2, standard europeo di sicurezza e interoperabilità.

I lavori avranno una durata complessiva di quattro anni: i primi due saranno dedicati allo spostamento e all’attivazione della rete esistente, mentre i successivi si concentreranno sull’infrastruttura AV/AC. 

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