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Il caso del granchio blu
24.05.2025 - 14:00
Foto di repertorio
Con l’entrata in vigore dell’ordinanza del 15 aprile 2025, firmata dal commissario straordinario Enrico Caterino, è ufficialmente partito il piano nazionale per contrastare la massiccia diffusione del granchio blu nell’alto Adriatico. Le lagune di Scardovari, Basson-Canarin, Busiura-Barbamarco, Marinetta-Vallona e Caleri sono le aree più interessate, dove le campagne di pesca selettiva proseguiranno fino al 30 novembre.
Il provvedimento prevede incentivi economici rivolti ai pescatori: fino a 1 euro al chilo per il granchio blu destinato allo smaltimento, più 0,50 euro per le spese di conferimento, favorendo così una raccolta mirata e la completa tracciabilità della filiera. L’attenzione è puntata soprattutto sulle femmine ovigere, che con la loro prolificità – fino a 2 milioni di uova per ciclo – rappresentano il fulcro della riproduzione della specie invasiva.
Il consorzio cooperativo di Scardovari, unico centro autorizzato per il conferimento nell’area del Delta del Veneto, ha gestito dal 28 aprile al 22 maggio oltre 92 tonnellate di granchi blu. Di questi, 60 tonnellate provengono dai pescatori associati a Scardovari, mentre oltre 32 tonnellate sono state raccolte dalle cooperative di Rosolina, Porto Viro e Sottomarina.
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