Un passo importante verso l'utilizzo consapevole dei device digitali da parte dei giovani si è tenuto nelle scorse settimane all’Istituto comprensivo “C. Goldoni” di Martellago. Nel plesso scolastico della cittadina infatti si è svolta la cerimonia per la firma dei cosiddetti “Patti Digitali”. Un momento simbolico e concreto insieme, per affermare il valore dell’educazione digitale condivisa tra scuola, famiglie e territorio.
Il progetto, di portata nazionale, era partito dal MEC, ente privato che si occupa di formazione, con la partecipazione dell’Università Bicocca di Milano. A idearlo sono stati noti formatori e pedagogisti come Alberto Pellai, Daniele Novara e altri esperti, con l’obiettivo di coinvolgere le comunità educanti: genitori, insegnanti, studenti.
La spinta per l’iniziativa è arrivata dopo l’episodio delle chat con contenuti inappropriati circolate lo scorso anno tra alcuni alunni. A promuovere i Patti è stato Marco Maguolo, presidente del Consiglio d’Istituto, che ha proposto il progetto alla dirigente scolastica Alessandra Visentin.
Durante la mattinata si è svolta una cerimonia itinerante nei tre plessi della Goldoni – Martellago, Maerne e Olmo – con la presenza delle autorità. In ciascuna sede è stata applicata una targa in plexiglass con i loghi della scuola, del Comitato Genitori, dell’Associazione Genitori, del CCDR (Consiglio comunale dei ragazzi) e del Comune.
I Patti, firmati finora da 155 famiglie della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, indicano buone pratiche per l’uso dei dispositivi: niente schermi nei primi due anni, controllo genitoriale fino ai 14, mai device personali alla primaria.
Un sondaggio tra i genitori ha mostrato incertezze e difficoltà: la consegna del primo smartphone – spesso in quarta elementare o alle medie – non è vissuta con serenità. Anche i figli, durante simulazioni condotte da Vanessa Padovan di Palazzine Educational, hanno fatto emergere richieste importanti: “Mamma, papà, siete sempre al telefono”.
I Patti non puntano il dito né fanno distinzioni tra elite e meno abbienti: non vietano, ma propongono un uso sano e guidato della tecnologia, affidandosi alla competenza di esperti.
Presente per l'occasione anche il sindaco Andrea Saccarola che ha dichiarato " È stato un momento significativo per sottolineare l’importanza dell’uso consapevole dei dispositivi digitali. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile questo impegno".
Riccardo Musacco