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Economia locale

Produzione industriale stagnante nel Padovano

Nel primo trimestre 2025 la produzione industriale registra un calo dello 0,4%, ma gli imprenditori mantengono un cauto ottimismo

Santocono, Baroncini e Trevisanato

Santocono, Baroncini e Trevisanato

La produzione industriale nel territorio padovano si conferma stagnante nel primo trimestre del 2025, allineandosi al trend regionale, con una flessione congiunturale dello 0,4% e una variazione tendenziale annua pari a -0,8%. Questo è quanto emerge dall’indagine VenetoCongiuntura presentata oggi da Unioncamere, che delinea uno scenario complessivamente in stallo senza segnali evidenti di ripresa.

Il fatturato interno mostra una leggera crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre il fatturato legato all’export subisce una contrazione del 4,5%, riflettendo la debolezza della manifattura tedesca, mercato chiave per le aziende padovane. Nonostante ciò, gli ordinativi complessivi registrano una variazione positiva dell’1,9%, con un incremento del 2,4% proveniente dall’estero. Tuttavia, questo dato potrebbe risentire dell’effetto “anticipazione” dovuto alle possibili misure protezionistiche imminenti, che hanno spinto molte imprese a siglare contratti in vista di futuri dazi.

In questo contesto di incertezze, gli imprenditori mantengono un cauto ottimismo: circa la metà delle imprese manifatturiere locali prevede un aumento della produzione e del fatturato nei prossimi tre mesi. Le aspettative per gli ordini dall’estero e dall’interno si mantengono però leggermente inferiori, con rispettivamente il 44% e il 47% di risposte positive. Un terzo degli intervistati, invece, si aspetta che la situazione rimanga invariata nel breve termine.

Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova, sottolinea come “i segnali di ripresa tardino a manifestarsi, con la crisi della Germania e le turbolenze internazionali che continuano a pesare. La possibile introduzione di dazi Usa rischia di aggravare ulteriormente la situazione, soprattutto per il settore delle apparecchiature e dei macchinari, che rappresentano il 38% dell’export padovano verso gli Stati Uniti, primo mercato di destinazione.”

Nonostante lo scenario complesso e le incertezze generate dalle continue notizie sul fronte commerciale, gli imprenditori padovani mostrano ancora una buona capacità di resilienza e una fiducia moderata nel futuro.

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