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Infrastrutture
27.05.2025 - 10:00
Foto di repertorio
Ancora sangue sulla SS309 Romea. Cinque le vittime registrate in un solo mese, un bilancio che ha spinto le istituzioni ad agire. I prefetti di Venezia e Rovigo, insieme a forze dell’ordine, Anas, amministratori locali e alla vicegovernatrice del Veneto Elisa De Berti, si sono riuniti a Chioggia per affrontare quella che è ormai un’emergenza strutturale.
Nel corso dell’incontro – durato oltre due ore e mezza – è stata tracciata una fotografia impietosa della Romea: 600 incidenti e 21 morti negli ultimi cinque anni. Una media allarmante che ha trasformato questa arteria strategica in un tratto ad altissimo rischio.
Tre direttrici per l’intervento
Il piano discusso ruota attorno a tre assi principali: rafforzamento delle misure di sicurezza stradale, coordinamento dei cantieri per ridurre i disagi alla circolazione e monitoraggio costante dell’avanzamento dei lavori. Tuttavia, proprio su questo fronte emergono le maggiori criticità: le procedure per l’affidamento degli appalti procedono a rilento e gli interventi, per quanto urgenti, si scontrano con i tempi tecnici della burocrazia.
Verso un’estate ad alto rischio
Con l’arrivo dell’estate, si prevede un ulteriore incremento del traffico, soprattutto verso le località balneari. Le istituzioni hanno annunciato un aumento dei controlli, in particolare nei fine settimana, oltre a misure viabilistiche temporanee nei punti più critici, come l’introduzione di nuove segnalazioni e restrizioni nei flussi d’uscita verso la Romea.
L’obiettivo è limitare i rischi in attesa degli interventi strutturali, che includerebbero – secondo quanto discusso – l’allargamento dei rettilinei più pericolosi, la realizzazione di rotonde a raso, piazzole di emergenza e la tanto attesa “Romea commerciale”. Tutto ancora però in fase di progettazione.
Numeri che non lasciano scampo
Il bollettino degli incidenti delle ultime settimane conferma la gravità della situazione: il 28 aprile, a Codevigo, ha perso la vita un giovane tedesco domiciliato a Chioggia; il 14 aprile, a Campagna Lupia, un 53enne di Bosaro è morto in uno scontro frontale. Solo pochi giorni prima, l’8 aprile, a Rosara, tre persone originarie di Ferrara sono decedute in un incidente analogo. Il 1° maggio, altri gravi episodi hanno coinvolto motociclisti, fortunatamente senza esiti mortali, a Cavanella d’Adige e ancora a Codevigo.
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