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Prevenzione a Padova: apprezzata da molti, praticata da pochi

Oltre il 90% dei padovani riconosce il valore della prevenzione, ma meno della metà si sottopone regolarmente a controlli

Prevenzione a Padova: apprezzata da molti, praticata da pochi

Foto di repertorio

A Padova la prevenzione è sulla bocca di tutti, ma nei fatti resta spesso disattesa. È quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Osservatorio Sanità realizzato da Nomisma in collaborazione con UniSalute, che fotografa un quadro in chiaroscuro sul rapporto tra i padovani e la cura della propria salute.

Il dato più significativo? Il 91% degli intervistati ritiene che la prevenzione sia fondamentale, ma solo il 48% effettua visite e controlli regolari. Gli altri si dividono tra chi aspetta l’arrivo di piccoli segnali d’allarme (21%) e chi rinvia tutto fino a quando il problema non diventa serio (31%).

I numeri sono inequivocabili: il 15% non esegue analisi del sangue da oltre tre anni, il 17% non ha mai fatto un elettrocardiogramma e il 52% non si è mai sottoposto a un controllo dermatologico. Anche sul fronte della salute femminile, il quadro è preoccupante: una donna su cinque non si reca dal ginecologo da almeno tre anni e il 23% non effettua un Pap test da altrettanto tempo. Peggio ancora: il 34% non ha mai fatto un’ecografia al seno.

Quali sono i motivi di questa disattenzione? Il 71% afferma di non aver avuto sintomi, mentre il 55% lamenta tempi d’attesa troppo lunghi nel sistema sanitario pubblico. Un altro 27% ammette di evitare i controlli per timore di ricevere una diagnosi preoccupante.

Tra chi invece pratica la prevenzione, la motivazione principale è la presenza di sintomi (32%) o le chiamate in base all’età e al genere (33%). La metà degli utenti si affida al servizio sanitario pubblico, mentre il 44% opta per strutture private, spesso in convenzione.

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