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Treviso, danni agli alloggi pubblici: il Comune avvia il recupero dei costi per lavori abusivi

Interventi edilizi non autorizzati in via Vanzo

Treviso, danni agli alloggi pubblici: il Comune avvia il recupero dei costi per lavori abusivi

Mario Conte, Sindaco di Treviso

Il Comune di Treviso ha intrapreso le procedure legali per il recupero dei danni economici provocati da interventi edilizi abusivi all’interno di un alloggio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) in via Vanzo 2, con un ammontare complessivo di 27.384 euro. L’appartamento era stato temporaneamente assegnato, nel dicembre 2021, a una famiglia rom in attesa di una sistemazione definitiva.

I problemi sono emersi pochi giorni dopo la consegna, il 21 dicembre 2021, quando una segnalazione ha fatto scattare l’intervento della Polizia Locale. Gli agenti hanno trovato all’interno dell’abitazione lavori di ristrutturazione non autorizzati in corso, tra cui l’abbattimento di muri interni, compreso uno parzialmente portante, e manomissioni all’impianto elettrico. I lavori erano stati eseguiti da un individuo che si è dichiarato muratore, ma senza alcun permesso edilizio.

Gli sopralluoghi congiunti degli uffici tecnici comunali, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale e del sindaco Mario Conte hanno confermato le irregolarità. L’amministrazione ha immediatamente revocato l’assegnazione dell’immobile e incaricato una perizia tecnica per valutare l’entità dei danni. Il costo del ripristino, a carico delle casse pubbliche, è stato stimato in oltre 22mila euro, ai quali si sono aggiunti altri oneri per una cifra complessiva di 27.384 euro.

Il Tribunale di Treviso ha riconosciuto in sede civile la responsabilità solidale dei soggetti coinvolti per danni materiali e strutturali arrecati a un bene pubblico, stabilendo il diritto dell’Amministrazione al risarcimento completo.

«Proteggere il patrimonio pubblico è un dovere verso l’intera comunità – ha commentato il sindaco Mario Conte –. L’edilizia residenziale pubblica deve essere riservata a chi la rispetta, non possiamo permettere che venga degradata con comportamenti illeciti e irrispettosi. Ora, chi ha causato questo danno, ne dovrà rispondere fino in fondo».

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