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Sanità locale
27.05.2025 - 17:05
La vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, Anna Maria Bigon (Pd)
In un contesto di crescente difficoltà nel garantire tempi ragionevoli per le prestazioni sanitarie, oggi a Palazzo Ferro Fini si è svolta una conferenza stampa promossa dal Coordinamento dei Comitati veneti per la difesa della sanità pubblica (CoVeSap), che ha illustrato l’attività degli Sportelli per il diritto alle cure. Questi sportelli, attivi in 51 sedi della regione e gestiti da 208 volontari, si propongono di assistere i cittadini nel fronteggiare le liste di attesa e di sollecitare le istituzioni sanitarie a trovare soluzioni efficaci.
La vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, Anna Maria Bigon (Pd), ha sottolineato l’urgenza di rafforzare il servizio sanitario pubblico per garantire a tutti, indipendentemente dalla situazione economica, il diritto a una presa in carico tempestiva, dalla prima visita ai controlli successivi. “Non è accettabile – ha dichiarato – che i cittadini siano costretti a rivolgersi al privato, con costi elevati, o a rinunciare alle cure. Servono più investimenti per rendere la professione sanitaria attrattiva e per migliorare le condizioni di lavoro di medici e infermieri, che negli ultimi anni hanno subito un massiccio esodo.”
Durante l’incontro sono stati evidenziati dati allarmanti: tra il 2019 e il 2024 circa ottomila professionisti sanitari hanno lasciato il pubblico, aggravando la carenza di personale. Inoltre, il 60% degli accessi al Pronto Soccorso in Veneto è classificato come “codice bianco”, spesso legato alla mancanza di medici di famiglia, primi filtri territoriali essenziali per ridurre le pressioni sugli ospedali.
Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) ha evidenziato come il monitoraggio dei tempi di attesa sia indispensabile, mentre Chiara Luisetto (Pd) ha denunciato il progressivo smantellamento dei servizi sanitari territoriali, chiedendo risposte tempestive e non verticalistiche. Francesca Zottis, vicepresidente del Consiglio regionale, ha ribadito che il sostegno al privato non può diventare una pratica ordinaria per compensare le lacune del pubblico.
Anche la Capogruppo M5S Erika Baldin ha portato il suo contributo, sottolineando che gli sportelli stanno smentendo le rassicurazioni ufficiali sulla riduzione delle liste di attesa, con molti cittadini costretti ancora a rivolgersi al privato per ottenere cure in tempi accettabili. Renzo Masolo (Europa Verde) e Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto/Veneto Vale) hanno evidenziato il ruolo fondamentale dei volontari, ma hanno ricordato che non possono sostituirsi alle istituzioni.
Il coordinamento CoVeSap, rappresentato da Salvatore Liard e Orianna Zaltron, ha descritto nel dettaglio il lavoro svolto dagli sportelli, che si occupano principalmente delle prestazioni diagnostiche ambulatoriali e assistono i cittadini nella presentazione di istanze alle Aziende Ulss. Dal maggio 2024 ad aprile 2025 sono stati documentati oltre 2.100 ricorsi, con evidenti criticità soprattutto sulle visite di controllo e sulla trasparenza dei dati.
La problematica delle liste di attesa, secondo CoVeSap, è fortemente legata alla carenza di personale sanitario, dovuta alla mancanza di politiche efficaci per il reclutamento e il mantenimento degli operatori nel servizio pubblico, con la Regione chiamata a intervenire con urgenza.
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