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Giochi Olimpici Invernali 2026

Corsa contro il tempo per la cabinovia Apollonio-Socrepes: pubblicato il nuovo bando da oltre 22 milioni

Obiettivo: completare i lavori in 287 giorni

Corsa contro il tempo per la cabinovia Apollonio-Socrepes: pubblicato il nuovo bando da oltre 22 milioni

L'immagine di una cabinovia

A meno di nove mesi dall’apertura ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, Simico rilancia la sfida per uno degli impianti più cruciali della logistica olimpica: la cabinovia Apollonio-Socrepes. Il nuovo bando di gara, pubblicato ieri sul sito della società pubblica incaricata di realizzare le opere olimpiche, riattiva il procedimento dopo l’annullamento della precedente procedura competitiva, che aveva coinvolto colossi del settore come Leitner e Doppelmayr.

L’appalto integrato riguarda la progettazione esecutiva e la costruzione dell’impianto a fune destinato a garantire il flusso ordinato e sicuro di atleti e spettatori tra le zone chiave del comprensorio di Cortina. Una modifica formale ma significativa rispetto alla vecchia documentazione riguarda proprio questa funzione: l’opera non è più definita semplicemente “a servizio delle aree di gara”, bensì come “necessaria alla gestione dei flussi durante le competizioni”.

Il valore complessivo dell’appalto supera i 22 milioni di euro (22.156.608, per la precisione, oltre Iva e oneri). Il cronoprogramma è serratissimo: 287 giorni naturali e consecutivi per portare a termine l’intervento, di cui 224 per mettere l’impianto in esercizio entro il 6 febbraio 2026, data d’inizio dei Giochi. Le offerte dovranno pervenire entro il 13 giugno alle ore 12.

Nonostante le difficoltà, i tecnici coinvolti nei sopralluoghi e le aziende del settore confermano che la realizzazione è ancora tecnicamente possibile. Il nodo centrale riguarda le opere civili: edifici, stazioni e plinti di fondazione. Se questi lavori potessero partire entro luglio, l’installazione della parte meccanica e dei cavi — che richiede all’incirca tre mesi — potrebbe essere completata tra ottobre e dicembre.

L’area non è priva di criticità. Il tracciato previsto attraversa una zona soggetta a frana. Proprio per questo, il progetto prevede soluzioni ingegneristiche già collaudate in ambienti estremi come i ghiacciai: piloni montati su basi mobili e stazioni costruite su “zattere” che consentono lievi assestamenti. Strutture flessibili, ma ancorate con precisione scientifica, in grado di resistere a movimenti millimetrici del terreno.

Una volta assegnato l’appalto, l’azienda vincitrice avrà circa un mese e mezzo per completare la progettazione esecutiva. 

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