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“In fondo al buio”: il teatro racconta la mafia che colpì il Veneto

Al Teatro Maddalene debutta lo spettacolo di Michele Angrisani

“In fondo al buio”: il teatro racconta la mafia che colpì il Veneto

Foto di repertorio

È con uno sguardo coraggioso e profondamente umano che il teatro si fa voce di una verità finora troppo spesso taciuta: la presenza delle mafie nel cuore del Veneto. Il prossimo 30 maggio, alle 19.30, il Teatro Maddalene ospiterà In fondo al buio, lo spettacolo scritto e diretto da Michele Angrisani, vincitore del premio di produzione della rassegna “AngolAzioni 2024” dedicata alla scena padovana.

La pièce trae spunto da un episodio drammatico e reale, accaduto il 3 maggio 1992 in via Tassoni a Padova: l’omicidio di Matteo Toffanin, un giovane di 23 anni, vittima innocente di uno scambio di persona. Matteo aveva preso in prestito la Mercedes bianca dello zio Luigi, la stessa vettura – modello e colore – utilizzata da Marino Bonaldo, un pregiudicato e vero obiettivo della mafia. Quel tragico errore gli costò la vita.

Sul palco, a distanza di trent’anni da quella notte fatale, si ritrovano i protagonisti di quella storia: Cristina Marcadella, fidanzata di Matteo, e Luigi, lo zio. Interpretati da Giulia Briata e Giancarlo Previati, i due si confrontano con il loro dolore, scavando tra ricordi e documenti, in una drammaturgia costruita su testimonianze dirette e materiali giudiziari.

Il racconto si apre con il ritorno di Cristina a Padova, dopo quindici anni trascorsi a Roma, e con Luigi che, in un garage, custodisce ancora i fascicoli di quella vicenda che ha segnato per sempre le loro vite. Attraverso un dialogo intenso e poetico, i due protagonisti ricostruiscono il passato e provano a illuminare la strada verso un’alba di speranza.

La scelta della commissione di premiare In fondo al buio non è casuale: lo spettacolo smonta un tabù culturale, mettendo in discussione la percezione del Veneto come terra estranea ai fenomeni mafiosi, e invitando lo spettatore a confrontarsi con una realtà dolorosa ma necessaria da riconoscere.

Due serate, venerdì 30 maggio e sabato 31.

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