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28.05.2025 - 12:17
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È la sanità il problema che più preoccupa i cittadini vicentini. Lo dice l’indagine condotta da UIL Veneto e presentata oggi durante il convegno “Dal sondaggio alle proposte - Analisi dei bisogni dei veneti”, svoltosi nella prestigiosa sede di Palazzo Chiericati. Secondo i dati, raccolti da quasi 17.000 persone in tutte le province del Veneto, il 28,7% degli abitanti di Vicenza mette al primo posto le difficoltà del sistema sanitario, seguito dal lavoro (23,2%) e dall’istruzione (15,4%).
La ricerca, curata dal Centro Studi CSSE Veneto, analizza le risposte per territorio, genere ed età, fornendo un quadro dettagliato dei bisogni reali dei cittadini. A Vicenza, sono stati 2.709 i partecipanti, con una leggera maggioranza femminile (52,2%).
«Uno dei disagi più ricorrenti è l’impossibilità di contattare il proprio medico di base», ha spiegato Carola Paggin, coordinatrice UIL Veneto-Vicenza. «I cittadini lamentano tempi d’attesa infiniti, visite superficiali e un sistema che costringe a ricorrere al Pronto Soccorso anche per codici non urgenti, contribuendo al sovraffollamento delle strutture sanitarie». La situazione è confermata dai dati Agenas, secondo cui il Veneto detiene il primato nazionale per accessi impropri (codici bianchi) in pronto soccorso: ben il 54%.
Altro fronte critico riguarda le case di riposo, sempre meno accessibili a causa delle rette elevate: nel 2025 la media con impegnativa ha raggiunto quasi 2.000 euro al mese, con un aumento di 665 euro in due anni, lasciando molte famiglie in seria difficoltà.
Il secondo nodo emerso con forza è quello del mercato del lavoro, in particolare per la precarietà contrattuale e le retribuzioni spesso ritenute inadeguate. «In Veneto – ha sottolineato Igor Bonatesta, segretario organizzativo UIL Veneto – solo una assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Serve una riflessione seria: i lavoratori non possono costruire un futuro sulla precarietà».
L’istruzione si conferma una priorità soprattutto tra i giovani sotto i 18 anni, che nel 26,3% dei casi l’hanno indicata come tema più sentito. Nella fascia 18-39 anni, invece, il lavoro è al primo posto (28%), così come per i 40-59enni (26,5%). Oltre i 60 anni, invece, la sanità domina con il 47,2%.
«Questo sondaggio – ha dichiarato il segretario generale Roberto Toigo – ci consegna una fotografia autentica della popolazione veneta. Ora è il momento di trasformare questi dati in azioni concrete. Il sindacato può e deve intervenire dove lo Stato è in difficoltà: sulla scuola, sul lavoro, sulla sanità».
All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, l’assessore ai Servizi Sociali Matteo Tosetto e il rappresentante di Confindustria Vicenza Andrea Crisci, a testimoniare la volontà di avviare un dialogo trasversale tra istituzioni, imprese e parti sociali, per rispondere ai bisogni concreti dei cittadini.
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