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Vicenza, sanità, lavoro e istruzione: la mappa dei bisogni dei vicentini secondo UIL Veneto

Dal sondaggio alle proposte: presentata un’indagine su oltre 17mila cittadini

Vicenza, sanità, lavoro e istruzione: la mappa dei bisogni dei vicentini secondo UIL Veneto

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È la sanità il problema che più preoccupa i cittadini vicentini. Lo dice l’indagine condotta da UIL Veneto e presentata oggi durante il convegno “Dal sondaggio alle proposte - Analisi dei bisogni dei veneti”, svoltosi nella prestigiosa sede di Palazzo Chiericati. Secondo i dati, raccolti da quasi 17.000 persone in tutte le province del Veneto, il 28,7% degli abitanti di Vicenza mette al primo posto le difficoltà del sistema sanitario, seguito dal lavoro (23,2%) e dall’istruzione (15,4%).

La ricerca, curata dal Centro Studi CSSE Veneto, analizza le risposte per territorio, genere ed età, fornendo un quadro dettagliato dei bisogni reali dei cittadini. A Vicenza, sono stati 2.709 i partecipanti, con una leggera maggioranza femminile (52,2%).

Sanità: medici introvabili e case di riposo inaccessibili

«Uno dei disagi più ricorrenti è l’impossibilità di contattare il proprio medico di base», ha spiegato Carola Paggin, coordinatrice UIL Veneto-Vicenza. «I cittadini lamentano tempi d’attesa infiniti, visite superficiali e un sistema che costringe a ricorrere al Pronto Soccorso anche per codici non urgenti, contribuendo al sovraffollamento delle strutture sanitarie». La situazione è confermata dai dati Agenas, secondo cui il Veneto detiene il primato nazionale per accessi impropri (codici bianchi) in pronto soccorso: ben il 54%.

Altro fronte critico riguarda le case di riposo, sempre meno accessibili a causa delle rette elevate: nel 2025 la media con impegnativa ha raggiunto quasi 2.000 euro al mese, con un aumento di 665 euro in due anni, lasciando molte famiglie in seria difficoltà.

Lavoro: instabilità e stipendi poco adeguati

Il secondo nodo emerso con forza è quello del mercato del lavoro, in particolare per la precarietà contrattuale e le retribuzioni spesso ritenute inadeguate. «In Veneto – ha sottolineato Igor Bonatesta, segretario organizzativo UIL Veneto – solo una assunzione su dieci è a tempo indeterminato. Serve una riflessione seria: i lavoratori non possono costruire un futuro sulla precarietà».

Giovani e scuola: l’istruzione come priorità per under 18

L’istruzione si conferma una priorità soprattutto tra i giovani sotto i 18 anni, che nel 26,3% dei casi l’hanno indicata come tema più sentito. Nella fascia 18-39 anni, invece, il lavoro è al primo posto (28%), così come per i 40-59enni (26,5%). Oltre i 60 anni, invece, la sanità domina con il 47,2%.

L’appello della UIL: “Facciamo rete per rispondere ai bisogni reali”

«Questo sondaggio – ha dichiarato il segretario generale Roberto Toigo – ci consegna una fotografia autentica della popolazione veneta. Ora è il momento di trasformare questi dati in azioni concrete. Il sindacato può e deve intervenire dove lo Stato è in difficoltà: sulla scuola, sul lavoro, sulla sanità».

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, l’assessore ai Servizi Sociali Matteo Tosetto e il rappresentante di Confindustria Vicenza Andrea Crisci, a testimoniare la volontà di avviare un dialogo trasversale tra istituzioni, imprese e parti sociali, per rispondere ai bisogni concreti dei cittadini.

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