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Visita speciale
28.05.2025 - 16:17
Foto dell'incontro
Il carcere di Venezia è stato protagonista di una giornata davvero singolare, dove l’attore americano Willem Dafoe, noto per i suoi ruoli iconici e attuale presidente della Biennale Teatro, ha incontrato i detenuti dell’istituto penitenziario. Accompagnato da Pierangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, Dafoe ha partecipato a una visita intensa e significativa, culminata nell’assistenza a una breve rappresentazione teatrale messa in scena dalla compagnia interna, diretta dal regista e pedagogista Michalis Traitsis.
La rappresentazione, parte di un progetto trattamentale volto al recupero e alla formazione dei detenuti, ha colpito profondamente l’attore, che ha definito lo spettacolo “vero teatro”, sottolineando come a volte la più autentica espressione artistica si trovi lontano dai circuiti commerciali. Dafoe ha espresso il desiderio di tornare presto per condurre personalmente laboratori teatrali rivolti ai detenuti, confermando l’importanza dell’arte come strumento di riscatto e inclusione.
Parallelamente, Pierangelo Buttafuoco ha annunciato l’intenzione di avviare un progetto stabile all’interno del carcere, destinato a diventare uno spazio permanente per la sperimentazione teatrale e gli incontri culturali. L’obiettivo è creare un polo dedicato ad eventi, ospiti e percorsi formativi, grazie alla riconversione di un’area inutilizzata dell’istituto. Il progetto, sostenuto dalla Biennale di Venezia, mira a ospitare personalità di rilievo nazionale e internazionale, ampliando così le opportunità di dialogo e crescita per la comunità carceraria.
Durante la visita, a Willem Dafoe è stata consegnata una scultura realizzata da un appartenente alla Polizia penitenziaria. L’opera raffigura il ‘Goblin’, celebre personaggio interpretato dall’attore nel film “Spiderman”, nell’atto di aprirsi il petto per mostrare una maglia con la scritta “Polizia Penitenziaria”. Alla base, la frase “Everyone can change” sintetizza un messaggio universale di trasformazione e speranza, cuore pulsante della missione educativa dell’istituto.
Il direttore del carcere, Francesco Farina, ha voluto ringraziare con sincerità la Biennale, le istituzioni e tutte le realtà coinvolte nei progetti di recupero, definendo l’istituto “un luogo dove la bellezza dialoga con la sofferenza” e dove arte e cultura rappresentano veicoli fondamentali di rinascita, umanità e inclusione sociale.
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