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Riorganizzazione amministrativa
28.05.2025 - 17:10
Auronzo di Cadore
La Regione del Veneto ha ufficialmente avviato la riforma delle Unioni Montane, con l’obiettivo di rafforzare i servizi pubblici nei territori montani attraverso una riduzione degli enti esistenti e una razionalizzazione delle competenze. Il nuovo assetto, approvato dalla Giunta regionale con la delibera DGR n. 17 del 16 gennaio 2024, rientra nel più ampio Piano di Riordino Territoriale (PRT) e prevede il passaggio da 19 a 13 Unioni Montane.
“La riforma non è un mero taglio numerico, ma un’operazione strutturale volta a superare la frammentazione e a garantire servizi più efficaci e integrati per i cittadini della montagna veneta”, ha dichiarato l’Assessore regionale agli Enti locali, Francesco Calzavara. “Un passo necessario per rafforzare l’identità delle nostre aree interne e dare loro strumenti più adeguati”.
La riforma è il risultato di un percorso partecipato che ha coinvolto gli enti locali interessati e si inserisce nel quadro normativo delle leggi regionali n. 40/2012 e n. 18/2012, tenendo conto delle particolarità amministrative della Provincia di Belluno, come stabilito dalla LR 25/2014.
Proprio Belluno sarà protagonista di una delle trasformazioni più significative: il numero delle Unioni Montane passerà da nove a cinque. Tra queste, la nascita della nuova Unione Montana “Alto Bellunese”, che comprenderà 19 Comuni attualmente suddivisi tra le Unioni del Centro Cadore, Comelico e Valle del Boite (quest’ultima in fase di liquidazione).
Il protocollo d’intesa, firmato dalla Regione, dai rappresentanti delle Unioni coinvolte e dal Commissario liquidatore della Valle del Boite, definisce tempi e modalità di attuazione. I Comuni interessati sono: Auronzo di Cadore, Borca di Cadore, Calalzo di Cadore, Cibiana di Cadore, Comelico Superiore, Cortina d'Ampezzo, Danta di Cadore, Domegge di Cadore, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, San Vito di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Valle di Cadore, Vigo di Cadore e Vodo Cadore.
Il nuovo ente avrà una forte coerenza territoriale, essendo inserito nell’Ambito Territoriale Sociale VEN_01 – Belluno e, salvo Cortina d’Ampezzo, anche nell’Intesa Programmatica d’Area “Cadore”. Una scelta che punta a favorire una governance più integrata tra enti sovracomunali, ATS e IPA, per una gestione unitaria e razionale dei servizi.
La costituzione giuridica della nuova Unione è prevista entro il 1° gennaio 2026, mentre la piena operatività sarà raggiunta entro il 1° aprile dello stesso anno. La Regione Veneto accompagnerà l’intero processo con risorse dedicate per studi di fattibilità, rafforzamento organizzativo e sostegno alla gestione associata dei servizi.
“Queste nuove Unioni Montane – ha concluso Calzavara – avranno strutture più solide e competenti per affrontare le sfide ambientali, agricole, sociosanitarie ed educative dei territori. È un atto di responsabilità istituzionale che valorizza le risorse locali e ne rafforza l’identità in una visione più ampia e integrata”.
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