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Diritto al dissenso
28.05.2025 - 17:30
A sx, Cristina Guarda. Sullo sfondo, attivisti di Ultima Generazione davanti alla fiera di Padova nel 2022
Una sentenza destinata a far discutere, quella emessa dal tribunale di Padova nei confronti di dodici attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione. Undici non luogo a procedere, un’assoluzione piena: è questo l’esito del processo che ha visto imputati giovani impegnati nella protesta non violenta per denunciare l’emergenza climatica.
A commentare con favore la decisione dei giudici è l’eurodeputata dei Verdi, Cristina Guarda, che non risparmia critiche alle reazioni politiche provenienti da destra. “I politici conservatori grideranno allo scandalo, ma i giudici hanno parlato forte e chiaro: la protesta pacifica è un diritto, non un crimine”, ha dichiarato.
Guarda ha colto l’occasione per esprimere preoccupazione sul cosiddetto Decreto Sicurezza, che – a suo dire – rischia di reprimere gravemente le libertà civili. “Va assolutamente scongiurata la sua approvazione: limita il diritto di manifestare e scavalca il confronto democratico in Parlamento. È un attacco frontale ai principi fondamentali dello Stato di diritto”.
La parlamentare europea ha poi sottolineato l’importanza di difendere il dissenso come elemento cardine della democrazia: “Gli attivisti di Ultima Generazione ci ricordano che chi scende in piazza per il clima lo fa per il bene comune. Le loro azioni possono risultare scomode, ma sono animate da uno spirito civile e responsabile”.
Infine, un messaggio di solidarietà e vicinanza al movimento: “Resto al fianco degli attivisti e delle attiviste, protagonisti di una mobilitazione giovanile nonviolenta che dà voce all’urgenza climatica e merita ascolto, non repressione”.
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