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Politiche sociali
29.05.2025 - 11:49
L'assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin
Sono passati cinque anni dall’approvazione della Legge regionale n. 20 del 28 maggio 2020, “Interventi a sostegno della famiglia e della natalità”, uno strumento normativo che ha tracciato una nuova rotta nelle politiche familiari del Veneto. In occasione dell’anniversario, l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin fa il punto sui risultati ottenuti e sul futuro della programmazione per il 2025.
“Si tratta di una legge al passo con i tempi – ha dichiarato l’assessore – che ha consentito di attivare quasi 70 milioni di euro in cinque anni, intervenendo lungo l’intero ciclo vitale della famiglia. Un impianto normativo moderno ed efficace, capace di cogliere la complessità sociale delle famiglie di oggi”.
Uno degli elementi più innovativi introdotti dalla norma è il cosiddetto “fattore famiglia”, un indicatore integrativo che consente una lettura più equa della condizione economica e sociale delle famiglie rispetto al tradizionale ISEE. “È uno strumento prezioso – aggiunge Lanzarin – che consente agli Ambiti Territoriali Sociali di calibrare meglio l’accesso ai servizi. Auspico che venga adottato anche dalle amministrazioni locali”.
Nel quinquennio 2020-2024, i quasi 70 milioni stanziati sono stati distribuiti in diversi ambiti:
Alleanze territoriali per la famiglia: 1,6 milioni di euro per reti tra enti locali e soggetti del territorio finalizzate a iniziative comunitarie.
Sportelli per la famiglia: 1,5 milioni per fornire informazioni, ascolto e orientamento ai servizi del territorio.
Sostegno alle famiglie fragili: oltre 24,4 milioni destinati a nuclei con figli orfani, famiglie monoparentali, con parti trigemellari o con quattro o più figli.
Fattore famiglia: 5,3 milioni per il nuovo indicatore integrativo che migliora l’accesso ai servizi.
Interventi per la natalità: ulteriori 5,3 milioni destinati a contributi per ogni nuovo nato.
Particolare attenzione è stata riservata al potenziamento dei consultori familiari, con oltre 16 milioni destinati tra il 2020 e il 2024. Le risorse hanno sostenuto sia i consultori delle ULSS sia quelli socio-educativi, attivi senza fini di lucro. I fondi hanno permesso di rafforzare il supporto alla coppia e alla genitorialità, ma anche di intervenire nei casi di disagio familiare per prevenire l’allontanamento dei minori.
Infine, 300.000 euro sono stati dedicati alla valutazione d’impatto familiare, per misurare in modo scientifico gli effetti delle politiche regionali sulla vita dei cittadini.
“Nel 2025 daremo continuità e ulteriore slancio a questi interventi”, conclude Lanzarin. “La centralità della famiglia, intesa come luogo di relazioni e di cura, resta una priorità strategica per la Regione”. Una visione che punta a coniugare equità sociale e prossimità, con strumenti concreti e una programmazione capillare.
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