Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Il saluto di Turria

Dopo 33 anni di servizio, il saluto di Salvatore Turria: "Fare il Vigile del Fuoco è una missione, non un mestiere"

Il responsabile della comunicazione del Corpo lascia l’attività operativa

Dopo 33 anni di servizio, il saluto di Salvatore Turria: "Fare il Vigile del Fuoco è una missione, non un mestiere"

Salvatore Turria

Con parole cariche di emozione e gratitudine, Salvatore Turria, storico volto della comunicazione dei Vigili del Fuoco, ha annunciato il suo ritiro dal servizio attivo, dopo 33 anni e mezzo di carriera. Un percorso intenso, segnato da impegno, dedizione e una profonda convinzione: che raccontare il lavoro dei Vigili del Fuoco sia parte essenziale del loro stesso operare.

Nel suo messaggio di congedo rivolto ai giornalisti, Salvatore ha ricordato come negli ultimi 15 anni si sia dedicato interamente alla narrazione del lavoro del Corpo, cercando sempre di farlo “con sobrietà, senza orpelli, lasciando parlare i fatti”. Un compito affrontato con professionalità e passione, costruendo nel tempo una rete di fiducia con il mondo dell’informazione, spesso testimone in prima linea delle emergenze affrontate quotidianamente dai Vigili del Fuoco.

"Fare il Vigile del Fuoco è più una missione che un lavoro, una scelta di altruismo e dedizione. I Vigili del Fuoco soccorrono sempre e comunque", ha scritto nel suo commiato. Parole che riassumono lo spirito con cui ha servito lo Stato e raccontato il valore umano del suo Corpo.

Un ringraziamento particolare è andato a Fabio Dattilo, ex Capo del Corpo nazionale, che nei primi anni Duemila, da comandante a Vicenza, seppe intuire le sue potenzialità nella comunicazione. "Un comandante lungimirante", lo definisce Salvatore, "che ha sempre colto l’importanza del valore aggiunto del raccontare".

Nel corso della sua carriera, Salvatore non ha solo informato, ma ha anche creato ponti tra istituzioni e cittadini, costruendo rapporti di stima e, spesso, autentiche amicizie con i giornalisti incontrati lungo il cammino. Non sono mancati infine i ringraziamenti ai colleghi e ai dirigenti: “Lascio con la giusta malinconia un lavoro che ho profondamente amato”, ha scritto.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione