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L'iniziativa
30.05.2025 - 09:50
Foto di repertorio
Non solo un carcere, ma anche un laboratorio di rinascita civile. All’Istituto Penale per Minorenni (IPM) di Treviso prende il via “Guardare oltre”, un progetto innovativo che porta dentro le mura detentive i valori dell’inclusione, della cittadinanza attiva e del rispetto reciproco. L’obiettivo: offrire ai giovani reclusi l’opportunità di riscoprirsi parte di una comunità più ampia e solidale.
Alla guida del percorso c’è Rodolfo Dalla Mora, architetto e Disability Manager del Comune di Treviso, che accompagnerà i ragazzi in un ciclo di incontri e attività esperienziali, con testimonianze dirette e momenti di confronto volti a superare stereotipi e pregiudizi legati alla disabilità e alla diversità.
Dalla Mora ha spiegato che il progetto mira a stimolare nei ragazzi uno sguardo nuovo, fondato su inclusione e rispetto, aggiungendo che si tratta di un’iniziativa in cui crede molto e che potrebbe davvero generare una nuova consapevolezza, soprattutto tra le nuove generazioni.
Il progetto ha debuttato con una cerimonia alla presenza della direttrice dell’IPM Barbara Fontana, dell’assessore alla Città Inclusiva Gloria Tessarolo, del presidente della Commissione Sociale Luigi Caldato e del sostituto commissario Salvatore Pellicano. Le istituzioni coinvolte hanno sottolineato il valore educativo e sociale dell’iniziativa, frutto di una collaborazione solida tra Comune, istituto penitenziario e scuola.
Tessarolo ha evidenziato che educare alla diversità in un contesto come quello dell’IPM rappresenta un’occasione concreta per restituire ai ragazzi strumenti fondamentali per comprendere il significato della civiltà, del rispetto e della responsabilità. Secondo l’assessora, la vera inclusione nasce dalla consapevolezza che ogni individuo ha un valore, proprio in virtù delle sue fragilità e unicità.
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