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Oderzo, educazione stradale tra i banchi: un mese di lezioni per 1500 studenti

Il progetto mira a formare pedoni e ciclisti consapevoli sin dalla scuola dell'infanzia

Oderzo, educazione stradale tra i banchi: un mese di lezioni per 1500 studenti

Foto di repertorio

Un intero mese dedicato alla sicurezza sulle strade: maggio si è trasformato in un vero laboratorio di educazione civica per gli oltre 1.500 alunni dell’Istituto Comprensivo di Oderzo, coinvolti in un ampio progetto di educazione stradale, realizzato grazie alla collaborazione con la Polizia Municipale e il comandante Andrea Marchesin.

L’iniziativa, estesa ai tre ordini scolastici (infanzia, primaria e secondaria di primo grado), ha puntato a sviluppare nei ragazzi comportamenti responsabili come pedoni, ciclisti e futuri conducenti. 

Percorsi simulati, lezioni teoriche e uscite pratiche

Alla scuola dell’infanzia, i più piccoli si sono mossi su percorsi didattici creati nei cortili, tra segnali stradali, semafori e tracciati a terra. Il tracciato realizzato dalle insegnanti della scuola “Tre Piere” è stato così efficace da spingere il comandante Marchesin a proporne una versione permanente con segnaletica dipinta.

Nelle scuole primarie, gli agenti della Polizia Locale hanno tenuto lezioni frontali in aula, mentre per le quinte classi si è svolta un’uscita in bici o a piedi per applicare quanto appreso sul campo: casco in testa, attenzione alla segnaletica e spirito di osservazione.

Alle medie, l’intervento si è fatto ancora più approfondito. Nelle prime classi, si è parlato di rischi reali come distrazione, traffico urbano, alcol e droghe. Per le seconde, si è svolta una vera e propria lezione di educazione stradale itinerante, pedalando per le vie del centro sotto la guida della Polizia Municipale. Mentre per i ragazzi di terza, l’Aula Magna ha ospitato una lezione interattiva con filmati di crash test, analisi di incidenti reali, discussioni e l’uso di un visore per simulare gli effetti dell’alterazione da sostanze.

Il progetto ha anche toccato temi trasversali come la sicurezza digitale, le challenge pericolose sui social e l’uso consapevole della rete, a dimostrazione che la prevenzione passa anche attraverso la comprensione dei nuovi linguaggi giovanili.

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