Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Lotta sindacale

Sciopero nazionale in Poste Italiane: in Veneto presidio a Mestre, davanti alla sede di via Torino

Martedì 3 giugno Slc Cgil e Uil Poste incrociano le braccia contro tagli al personale, carichi di lavoro crescenti e l’esclusione dalle trattative

immagine di repertorio

immagine di repertorio

Una giornata di protesta nazionale è stata proclamata per martedì 3 giugno da Slc Cgil e Uil Poste, che hanno indetto uno sciopero di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Poste Italiane. In Veneto, l’epicentro della mobilitazione sarà Mestre, con un presidio unitario sotto la sede aziendale di via Torino.

La decisione arriva dopo mesi di tensione con l’azienda, che a novembre 2024 ha escluso Cgil e Uil dai tavoli di contrattazione, firmando accordi separati con le sigle SLP Cisl, Ugl, Failp e Confsal. Due le riorganizzazioni finite nel mirino dei sindacati: una riguarda il recapito, l’altra il settore dei mercati privati. Entrambe, secondo le sigle escluse, comportano “un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi ai cittadini”.

“Uno sciopero inevitabile – afferma Stefano Gallo, rappresentante della Slc Cgil Veneto – perché l’azienda ha tagliato 3500 zone di recapito a livello nazionale, senza alcun confronto con i territori. Ha introdotto la ‘rete corriere’, con portalettere impiegati su turni serali, domeniche comprese, senza limiti né tutele adeguate”. Una trasformazione, denuncia Gallo, che aggrava i problemi di sicurezza nei centri di recapito, già afflitti da carenze di mezzi e spazi, e che aumenta il carico di lavoro per i portalettere “classici”, costretti a coprire le aree lasciate scoperte.

Il sindacalista punta il dito anche contro i contratti part-time negli stabilimenti: “Ci sono lavoratori a 3 ore al giorno che aspettano il passaggio al tempo pieno, ma nessuno dice loro che le assunzioni previste non li riguarderanno. In più, gli ambienti sono insicuri: mancano strumenti, personale e spazi adeguati”.

Anche il settore dei mercati privati è in sofferenza. “Solo nella provincia di Padova – continua Gallo – è stato autorizzato un taglio di 170 operatori di sportello, mentre i cittadini continuano ad attendere oltre 20 minuti. E nel frattempo si riducono anche le sale consulenza, peggiorando ulteriormente il servizio”.

“Poste Italiane – conclude – ha registrato utili per 2,5 miliardi di euro, ma continua a ridurre il costo del lavoro, tagliando posti stabili e moltiplicando i contratti a termine. Nel 2024, in tutta Italia, sono stati utilizzati 6.500 CTD (Contratti a Tempo Determinato). A Nordest si parla di 2.700 nuove assunzioni: sarebbe interessante sapere quanti di questi lavoratori godono di contratti realmente dignitosi”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione