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Sanità
03.06.2025 - 12:10
Medici sempre più introvabili, corsie sguarnite, servizi a rischio. Di fronte a una carenza cronica di personale sanitario, l’Ulss 1 Dolomiti corre ai ripari con una mossa drastica: l’esternalizzazione dei servizi medici in sei reparti chiave, attraverso un bando da 5,3 milioni di euro destinato a società private.
Il commissario straordinario Giuseppe Dal Ben, con l’avallo della Commissione regionale per l’investimento e la tecnologia (Crite), ha dato il via a una procedura telematica aperta per siglare un accordo quadro pluriennale. L’obiettivo è garantire la copertura dei turni nei reparti più in sofferenza, dopo i vani tentativi di reclutamento tramite canali tradizionali: concorsi pubblici, incarichi autonomi, convenzioni con altri enti, persino il coinvolgimento di specializzandi.
Il bando sarà articolato in sei lotti, ciascuno dedicato a un’area critica della sanità bellunese:
Lotto 1: Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Pieve di Cadore, base d’asta 829.224 euro
Lotti 2-5: Pronto soccorso degli ospedali di Belluno (409.530 €), Feltre (518.364 €), Agordo (746.130 €) e Santo Stefano di Cadore (409.430 €). Quest’ultima sede è stata riattivata in via straordinaria per sopperire alla chiusura della Galleria del Comelico
Lotto 6: Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Martino di Belluno, con una base d’asta di 409.530 euro
La gara sarà assegnata in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, con l’obiettivo di attivare i primi incarichi entro l’autunno 2025.
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