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Maturità 2025, calano gli studenti a Treviso: tra abbandoni e culle vuote, saranno in 7.500

Pronta la macchina organizzativa per la prova del 18 giugno

Maturità 2025, calano gli studenti a Treviso: tra abbandoni e culle vuote, saranno in 7.500

Foto di repertorio

Un esame di maturità con meno banchi occupati, tra abbandoni scolastici e calo demografico. A Treviso, saranno 7.513 gli studenti a sostenere l’Esame di Stato 2025, contro i 7.784 dello scorso anno. Un segnale evidente delle tendenze demografiche e delle difficoltà scolastiche che investono anche la Marca.

Cinquanta maturandi, infatti, si sono ritirati durante l’ultimo anno di scuola superiore, rinviando l’esame a data da destinarsi. La macchina organizzativa, però, è pronta a partire: mercoledì 18 giugno alle 8.30 scatterà la prova scritta di italiano, il primo passo dell’ultima verifica scolastica.

Tutto pronto per le commissioni

Le 193 commissioni coinvolgeranno 386 classi in 97 sedi d’esame. Rientrata, almeno in gran parte, l’emergenza legata alla nomina dei presidenti di commissione esterni: a fine aprile metà delle caselle risultava ancora scoperta, ma oggi ne mancano appena sei.

Le novità dell’anno

L’esame 2025 segna il ritorno definitivo alla piena normalità dopo le eccezioni introdotte durante l’emergenza Covid. Confermate le due prove scritte (italiano e una materia d’indirizzo) e il colloquio orale, con un massimo di 20 punti per ciascuna prova e 40 punti per il credito scolastico. Tra le novità, il comportamento in classe: non sarà più sufficiente il “sei” per accedere all’esame senza penalizzazioni. Con una valutazione inferiore al sette in condotta, i candidati dovranno presentare un elaborato orale sulla cittadinanza attiva e solidale.

Le prove in dettaglio

Dopo la prima prova, giovedì 19 giugno si terrà la seconda, con materie specifiche per ogni indirizzo: latino al classico, matematica allo scientifico, lingua straniera 1 al linguistico, economia aziendale per i futuri ragionieri. I colloqui orali inizieranno tra fine giugno e inizio luglio.

La composizione delle commissioni prevede tre membri interni e tre esterni, oltre a un presidente proveniente da un altro istituto. A sostituire i dirigenti mancanti, come consuetudine, saranno docenti attivi o presidi in pensione, autorizzati tramite apposita richiesta.

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