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Scontro in Regione
03.06.2025 - 18:15
La consigliera M5S Erika Baldin
Prosegue tra le polemiche l’iter della proposta di legge sulla viabilità silvopastorale al vaglio del Consiglio regionale del Veneto. Il provvedimento, promosso dalla maggioranza di centrodestra e firmato dal consigliere leghista Gianpiero, è finito nel mirino del Movimento 5 Stelle e degli ambientalisti, che lo accusano di voler legalizzare il transito di jeep e fuoristrada sui sentieri montani, a scapito della tutela ambientale.
"Questa riforma è un chiaro favore ai cacciatori", attacca la consigliera M5S Erika Baldin. "Consente ai loro mezzi ciò che sarebbe vietato al traffico privato, aprendo a una deregulation pericolosa e dannosa". Secondo Baldin, dietro la proposta si celano interessi di categoria, legati a consiglieri che “si dilettano con la caccia”, e che sfruttano la norma per introdurre accessi veicolari ben oltre i fini dichiarati, come il soccorso o l’assistenza alla fauna selvatica.
L’ecologista pentastellata solleva anche preoccupazioni di tipo ambientale: "Non possiamo trasformare strette carrarecce montane in piste per SUV. Si stravolge la vocazione naturalistica di quei luoghi, che dovrebbero restare riservati a pedoni e cicloturisti".
Durante l’ultima seduta consiliare, sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, incluso quello che proponeva di rendere oneroso il transito, per scoraggiare un uso indiscriminato dei mezzi a motore. "Prendo atto con amarezza – conclude Baldin – che il centrodestra ha respinto non solo le nostre proposte, ma anche quelle delle altre minoranze. Si è persa un’occasione per regolamentare in modo equo e sostenibile l’accesso ai nostri sentieri".
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