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L’università popolare portovirese porta in scena la vita della maestra Carolina Rosatti

Una serata di teatro per celebrare le storie straordinarie di donne locali: artisti e autorità insieme per onorare Rosalba Carriera, Maria Viviani e Carolina Rosatti.

Università popolare di Porto Viro

Università popolare di Porto Viro

È andata in scena presso la sala Eracle la serata conclusiva dell’Università Popolare di Porto Viro, una rappresentazione teatrale dal titolo ‘Donne e virtù – storie locali al femminile’. Del sodalizio, presieduto dall’infaticabile Luciana Milani - da quasi 30 anni coordinatrice degli studenti “diversamente giovani”, quest’anno ben 107 - fanno parte ‘Gli artisti dla ciacola’ che si sono impegnati a portare sul palco tre personaggi femminili locali, forse sconosciuti ai più: la ritrattrice Rosalba Carriera, la maestra Carolina Rosatti e la partigiana Maria Viviani. “Tre anni fa ad alcuni di noi venne l’idea di divulgare la cultura del territorio attraverso il teatro, un linguaggio che emoziona” ha specificato Milani all’inizio della serata dando la parola al neosindaco Mario Mantovanin carica da appena 96 ore’ come ha scherzato. La bibliotecaria Lara Mantovani ha così dato vita con dei monologhi a Rosalba Carriera e Maria Viviani: la prima, pittrice, ritrattista e miniaturista a cavallo tra ‘600 e ‘700 è ricordata per i riconoscimenti ottenuti in tutta Europa, da principi, principesse e dal re di Francia Luigi XV; da uno studio della ricercatrice Roberta Marcolongo è emerso che l’artista era nata a Loreo. La seconda, partigiana, grazie ad una radio comprata ad Addis Abeba riuscì a divulgare nella sua Loreo le notizie di Radio Londra durante il regime fascista. La parte principale della rappresentazione è stata invece dedicata a Carolina Rosatti, originaria di Polesella ma arianese per adozione dopo aver insegnato nella frazione di Piano per 42 anni, diventando un riferimento per tutti. Nata nel 1875 da un padre commediografo e una madre mancata troppo presto, la futura insegnante crebbe con i nonni, dato che il padre era stato scritturato per un lavoro a Bogotá (Colombia). Una borsa di studio di 300 lire per l’austero collegio di Rovigo, la maturità ed un corso di psicologia infantile la portarono nell’agosto 1894 ad ottenere il diploma per l’insegnamento. Subito dopo, la destinazione a Piano di Rivà, a 12 km dal centro di Ariano con 200 alunni da gestire: Carolina fece della scuola il centro del paese, allora molto povero, dando lezione gratuitamente anche ai genitori dei bambini. In tempo di guerra scrisse ed ottenne da Mussolini un contributo di 5000 lire per terminare la chiesa della frazione. Sposata nel 1897 con Antonio Parenti ebbe dieci figli ed una quindicina di eredi erano presenti in sala a vedere rappresentate le gesta della loro antenata. Carolina fu insignita della medaglia d’oro di benemerita dell’educazione e del titolo di pioniera della scuola polesana. In chiusura il sindaco di Ariano nel Polesine Luisa Beltrame ha omaggiato le tre figure e ricordato il percorso fatto da allora dall’emancipazione femminile.

Fabio Pregnolato

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