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Castelfranco investe 7 milioni contro le alluvioni: in arrivo quattro bacini e uno scarico sul Muson

La città vara un piano idraulico per contenere oltre 500mila metri cubi d’acqua

 San Zeno: tutto pronto per i lavori per la messa in sicurezza idraulica

Foto di repertorio

Un piano da 7 milioni di euro per mettere in sicurezza la città contro il rischio alluvioni: è quanto ha annunciato l’amministrazione comunale di Castelfranco, presentando un progetto strutturato che prevede la realizzazione di quattro bacini di laminazione e di un nuovo scarico delle acque nel fiume Muson, per affrontare le emergenze idriche con strumenti concreti e innovativi.

L’annuncio è arrivato nel corso della serata di presentazione del volume “Castelfranco Veneto nodo idrico. Indagine sull’idrografia urbana tra passato e contemporaneità”, tenutasi al Teatro Accademico, che ha visto la partecipazione di tecnici, studiosi e amministratori.

Un piano per contenere mezzo milione di metri cubi d’acqua

Il fulcro dell’intervento riguarda la capacità di gestione dell’acqua a monte della città. I nuovi bacini e lo scarico aggiuntivo serviranno a trattenere oltre 500mila metri cubi di acqua, in risposta agli eventi estremi che nel 2024 hanno causato gravi allagamenti, in particolare lungo il corso dell’Avenale.

Le aree interessate: Godego, Riese e Castelfranco

Tre dei quattro nuovi bacini saranno realizzati in zone agricole tra Castello di Godego, Riese Pio X e il territorio comunale di Castelfranco, a nord della circonvallazione. Il quarto, che richiederà espropri, comporterà una tempistica più lunga e dipenderà da ulteriori stanziamenti.

Lo scarico nel Muson, invece, è già progettato: mancano solo gli ultimi via libera da enti come Veneto Strade e Genio Civile. Si prevede di partire entro fine estate con la progettazione dettagliata di almeno tre bacini.

Una risposta concreta dopo l’emergenza

Il percorso di approfondimento sulla rete idrica urbana è iniziato nell’agosto 2024, con un’iniziativa promossa dall’Osservatorio Locale per il Paesaggio della Castellana, che ha portato alla redazione del volume curato da Giacinto Cecchetto, con immagini di Luca Antonello e mappe dell’architetto paesaggista Claudio Mistura.

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