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04.06.2025 - 11:34
Foto di repertorio
Un piano da 7 milioni di euro per mettere in sicurezza la città contro il rischio alluvioni: è quanto ha annunciato l’amministrazione comunale di Castelfranco, presentando un progetto strutturato che prevede la realizzazione di quattro bacini di laminazione e di un nuovo scarico delle acque nel fiume Muson, per affrontare le emergenze idriche con strumenti concreti e innovativi.
L’annuncio è arrivato nel corso della serata di presentazione del volume “Castelfranco Veneto nodo idrico. Indagine sull’idrografia urbana tra passato e contemporaneità”, tenutasi al Teatro Accademico, che ha visto la partecipazione di tecnici, studiosi e amministratori.
Il fulcro dell’intervento riguarda la capacità di gestione dell’acqua a monte della città. I nuovi bacini e lo scarico aggiuntivo serviranno a trattenere oltre 500mila metri cubi di acqua, in risposta agli eventi estremi che nel 2024 hanno causato gravi allagamenti, in particolare lungo il corso dell’Avenale.
Tre dei quattro nuovi bacini saranno realizzati in zone agricole tra Castello di Godego, Riese Pio X e il territorio comunale di Castelfranco, a nord della circonvallazione. Il quarto, che richiederà espropri, comporterà una tempistica più lunga e dipenderà da ulteriori stanziamenti.
Lo scarico nel Muson, invece, è già progettato: mancano solo gli ultimi via libera da enti come Veneto Strade e Genio Civile. Si prevede di partire entro fine estate con la progettazione dettagliata di almeno tre bacini.
Il percorso di approfondimento sulla rete idrica urbana è iniziato nell’agosto 2024, con un’iniziativa promossa dall’Osservatorio Locale per il Paesaggio della Castellana, che ha portato alla redazione del volume curato da Giacinto Cecchetto, con immagini di Luca Antonello e mappe dell’architetto paesaggista Claudio Mistura.
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