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Formazione e sostenibilità
04.06.2025 - 17:23
Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto
In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, i riflettori si accendono su un dato allarmante: i reati contro l’ambiente in Italia superano i 35mila all’anno. Significa 97 infrazioni al giorno, quattro ogni ora. Lo rivela l’ultimo rapporto “Ecomafia” di Legambiente, che registra un aumento del 15,6% rispetto al 2022, con un’impennata nelle denunce (+30,6%), negli arresti (+43%) e nei sequestri (+19%).
Numeri che inquietano e che, tuttavia, non raccontano l’intera storia. A essere spesso coinvolte, più che protagoniste, sono le piccole e medie imprese. Molte si trovano a fronteggiare un sistema normativo ambientale in continua mutazione, tanto complesso da far inciampare anche l’imprenditore più attento. Dal 2006 a oggi si contano ben 135 modifiche al quadro normativo ambientale italiano, tra leggi, regolamenti e interpretazioni.
Per offrire una bussola in questa “giungla normativa”, Confartigianato Imprese Veneto ha deciso di puntare sulla formazione. Ha avviato un corso dedicato alla responsabilità penale ambientale e ai rischi connessi alla gestione d’impresa. “L’ecomafia è una piaga reale – spiega Angelo Merlin, avvocato penalista esperto in diritto ambientale – ma non è l’unico volto del problema. Spesso le imprese finiscono sotto accusa per errori formali o per la difficoltà di seguire una normativa che cambia di continuo. La giurisprudenza, in questo settore, pesa più delle leggi scritte, e le sentenze non sempre sono coerenti. Ecco perché la formazione è prevenzione prima ancora che obbligo”.
Una situazione paradossale, sottolinea Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, che punta il dito contro l’eccessivo peso fiscale sulle imprese. “L’Italia ha una tassazione ambientale pari al 3,0% del PIL, ben sopra la media europea del 2,2%. In valore assoluto, si tratta di 13,4 miliardi di euro, cioè 260 euro per abitante. Il Veneto è la seconda regione più colpita con 1.263 milioni di euro, subito dopo la Lombardia. Le nostre imprese pagano di più, pur essendo tra quelle che investono maggiormente in tecnologie sostenibili e soluzioni per il risparmio energetico”.
Un’ulteriore criticità è legata al principio di responsabilità penale delle imprese: “Oggi una società può essere sanzionata anche in modo autonomo – aggiunge Boschetto – ma non ha accesso ai meccanismi di estinzione previsti per le persone fisiche. È una contraddizione che va corretta”.
Il percorso formativo promosso da Confartigianato ha affrontato i principali rischi connessi al diritto penale ambientale, offrendo strumenti pratici per prevenire sanzioni e contenziosi. L’obiettivo è coniugare legalità e sostenibilità, accompagnando le imprese in un percorso virtuoso. “Non si può costruire rispetto delle regole con la paura – conclude Boschetto – ma con la consapevolezza e il supporto concreto. Formazione significa protezione, per l’ambiente e per chi lavora rispettandolo ogni giorno”.
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