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Terzo mandato
06.06.2025 - 09:05
Il Governatore Luca Zaia
Fratelli d’Italia rompe gli indugi e rilancia un tema che sembrava archiviato: la possibilità di introdurre il terzo mandato per i presidenti di Regione. La proposta, discussa durante l’ultima riunione dell’esecutivo del partito, è destinata a fare rumore e a cambiare le carte in tavola in vista delle elezioni regionali d’autunno. Non solo rimetterebbe in gioco figure di peso come il leghista Luca Zaia in Veneto e il democratico Vincenzo De Luca in Campania, ma spiazza anche gli alleati di governo, rimasti fino all'ultimo ignari di questa proposta.
La posizione ufficiale di FdI, espressa dai vertici Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli, è quella di una “riflessione senza preclusioni”, da affrontare con urgenza. Secondo Donzelli, “non è sbagliato ragionare su una soluzione nazionale”, criticando l’attuale sistema in cui ogni Regione può decidere autonomamente i limiti di mandato. Tuttavia, il cambio di rotta sorprende gli alleati, a partire da Forza Italia. “Ne parlerò con Donzelli, ma noi restiamo contrari”, ha dichiarato senza giri di parole Maurizio Gasparri.
La Lega, per parte sua, si dice spiazzata. E non solo a parole: lo stesso governatore Zaia, potenziale beneficiario della riforma, ha commentato con sorpresa l’apertura meloniana, definendola “innegabile” ma sottolineando come sia difficile ottenere “l’unanimità delle Regioni” sul tema. Anche all’interno di Fratelli d’Italia non tutti sono allineati, in particolare tra i veneti del partito, che da mesi rivendicano il peso elettorale portato in dote.
La proposta arriva in un momento delicato: solo pochi giorni fa il governo aveva bloccato una legge della Provincia autonoma di Trento che mirava proprio a estendere i mandati. Tuttavia, le Regioni, tramite la Conferenza guidata da Massimiliano Fedriga, avevano già inviato al governo il cosiddetto “documento di Venezia”, che sollecita una riflessione nazionale sulla materia.
I tecnicismi restano un ostacolo: l’ipotesi di un decreto legge è stata scartata per la sensibilità del tema elettorale, e la strada più percorribile appare ora quella di un disegno di legge o, più pragmaticamente, di un emendamento a un provvedimento in corso. In ogni caso, come sottolineato da Gasparri, “servirà un confronto tra i leader”.
Intanto, il centrodestra potrebbe essere costretto a rimettere mano alla lista dei candidati per le prossime elezioni regionali. Matteo Salvini, poche ore prima che la proposta venisse ufficializzata, aveva promesso che i nomi sarebbero stati definiti “nel giro di giorni”. Ora, però, tutto potrebbe essere rimesso in discussione. E paradossalmente, proprio da Luca Zaia potrebbe ripartire la campagna elettorale del centrodestra.
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