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Qualità dei prodotti alimentari

L'allarme di Coldiretti Vicenza: nel 2025 un allarme alimentare al giorno a causa delle importazioni

Coldiretti Vicenza lancia l’allarme sulla pericolosità crescente dei prodotti alimentari importati e chiede etichetta d’origine e principio di reciprocità per tutelare consumatori e agricoltori

immagine di repertorio

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Nel 2025 si è registrato quasi un allarme alimentare al giorno, principalmente legato all’importazione di cibi esteri non conformi agli standard di sicurezza europei. A rilevarlo è Coldiretti Vicenza, che richiama l’attenzione sulla gravità della situazione in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Secondo i dati Rasff, il sistema europeo di allerta rapida per alimenti e mangimi, sono emerse numerose irregolarità in prodotti come arachidi cinesi contaminate da aflatossine cancerogene, arance egiziane con residui di un pesticida vietato dal 2020, oltre a pistacchi, pollo e pesce provenienti da vari Paesi. Il quadro si completa con la presenza di batteri e virus in alimenti importati, come la salmonella nel pollo polacco e il norovirus nelle ostriche francesi e olandesi.

L’analisi evidenzia inoltre come i cibi importati risultino otto volte più pericolosi rispetto a quelli Made in Italy, con il 5,6% di prodotti stranieri rilevati con residui chimici irregolari, contro lo 0,7% dei prodotti nazionali.

Per Coldiretti è urgente applicare il principio di reciprocità: imporre alle importazioni agroalimentari le stesse regole di sicurezza, tutela ambientale e diritti dei lavoratori vigenti in Italia ed Europa. Parallelamente, si sottolinea la necessità di una completa trasparenza attraverso l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari, per contrastare il fenomeno dei cibi esteri spacciati per italiani.

La Coldiretti ha lanciato in Europa una proposta di legge di iniziativa popolare per ottenere un milione di firme a sostegno di questa misura. La raccolta firme è attiva nei mercati contadini di Campagna Amica, nelle sedi territoriali Coldiretti e online, sul sito ufficiale della Commissione europea.

Solo garantendo informazioni chiare e il rispetto delle regole sarà possibile proteggere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori italiani.

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