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09.06.2025 - 11:28
Foto di repertorio
Dopo oltre tre anni di impasse e un futuro ancora sospeso, i sindacati dei metalmeccanici veneziani chiedono risposte concrete sul destino della Superjet International, la società aeronautica con sede a Tessera, alle porte dell’aeroporto Marco Polo. Martedì 10 giugno, si terrà un incontro cruciale tra le rappresentanze sindacali e la dirigenza aziendale: Vincenzo Capobianco, presidente, e Camillo Perfido, amministratore delegato, saranno chiamati a fare chiarezza.
In ballo c’è il futuro di 115 lavoratori altamente qualificati, impegnati nella produzione e manutenzione di jet per l’aviazione civile, le cui competenze rischiano di essere disperse nel vuoto di un progetto industriale mai decollato del tutto.
Le incertezze affondano le radici in una situazione geopolitica complessa: l’invasione dell’Ucraina ha congelato la partecipazione russa nella società, bloccando di fatto le decisioni strategiche. Una possibile via d’uscita si era profilata attraverso l’ingresso del fondo Mark AB Capital di provenienza emiratina, in cordata con Italsistemi e Leonardo (che già possiede una quota del 10%). Tuttavia, la proposta è rimasta senza riscontro da parte del Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) del Ministero dell’Economia, che finora non si è espresso in via ufficiale.
«Una risposta netta e definitiva non è mai arrivata», ha dichiarato Matteo Masiero, segretario generale della Fim Cisl Venezia, all’agenzia Adnkronos. «Temiamo che la proposta emiratina non sia ben vista in certi ambienti istituzionali, ma a questo punto serve almeno una risposta ufficiosa. Se non altro per valutare strade alternative».
Proprio su queste possibili alternative si concentrerà il confronto. Tra le ipotesi in discussione c’è la riconversione del sito di Tessera in un centro per la produzione di droni militari, un modello già adottato con successo da Leonardo nella sede di Ronchi dei Legionari (Gorizia) in collaborazione con la turca Baykar.
Un'altra possibilità potrebbe essere l’integrazione nel progetto “sandbox” del Gruppo Save, attivo nell’ambito della mobilità aerea avanzata, che prevede la creazione di due vertiporti tra l’aeroporto Marco Polo e quello di Padova. Un’area di sperimentazione ad alto contenuto tecnologico dove le competenze degli ingegneri e tecnici di Tessera potrebbero trovare una nuova applicazione.
«Leonardo ha già tra Veneto e Friuli Venezia Giulia tra gli 800 e 850 lavoratori specializzati: i 115 di Tessera sono una risorsa da tutelare», sottolinea Masiero. «Hanno un know-how strategico che va valorizzato, non lasciato nel limbo. È ora di decidere, anche per rispetto di questi professionisti che da anni vivono nell’incertezza».
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