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In Veneto solo il 26% va alle urne: affluenza ai minimi e la Lega canta vittoria

Tra le regioni con meno votanti, il Veneto si conferma poco coinvolto. Villanova attacca Pd, M5S e Cgil: “Proposte respinte, cittadinanza non si regala”

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Immagine di repertorio

L’affluenza in Veneto si ferma al 26%, segnando uno dei dati più bassi d’Italia ai referendum promossi da Cgil, Pd e Movimento 5 Stelle. Peggio hanno fatto solo Calabria, Sicilia e Trentino-Alto Adige. Un flop che la Lega cavalca come segnale politico forte, soprattutto sul tema più discusso nella regione: la cittadinanza.

Nel dettaglio, il quinto quesito – relativo alla riforma della cittadinanza – ha registrato, a scrutinio quasi completato, un 64% di favorevoli contro un 36% di contrari. Tuttavia, l’interesse per le urne è rimasto ai minimi. Belluno si è fermata al 24%, Padova ha raggiunto quasi il 29%, Venezia ha superato di poco il 28%, mentre Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza sono rimaste tra il 24% e il 25%.

Sugli altri quesiti, i risultati mostrano un netto orientamento riformista tra i pochi che hanno votato: l’88,7% ha sostenuto il reintegro nei casi di licenziamenti illegittimi nelle aziende sopra i 15 dipendenti; l’87% ha detto sì alla rimozione del limite di sei mesi per le indennità nelle piccole imprese; l’88% ha chiesto maggiori tutele per i contratti a termine e l’86% (quasi 87%) ha approvato l’estensione della responsabilità sulla sicurezza nei subappalti.

Ma a dominare il commento post-voto è la lettura politica. Alberto Villanova, capogruppo della Lega–Liga Veneta in Consiglio Regionale, non ha dubbi: “È stato un flop clamoroso. Nonostante l’assillante campagna di Landini, Salis e Schlein, meno di un terzo degli italiani si è recato alle urne. Nemmeno gli elettori di sinistra, pur precettati, erano convinti. Gli italiani non vogliono regalare la cittadinanza: i diritti si meritano con il lavoro, la lingua e il rispetto delle regole”.

Villanova sottolinea anche il significato specifico del dato veneto: “Abbiamo avuto una delle affluenze più basse del Nord. La sinistra dovrebbe farsi qualche domanda. I veneti non hanno condiviso la proposta di Landini e non dimenticano chi ha boicottato l’autonomia. Volevano cancellare l’unica riforma che davvero ci rappresenta: il nostro popolo ha risposto con gli interessi”.

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