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Referendum: una sconfitta "agrodolce" per la Cgil di Padova

Aldo Marturano: “Nonostante la sconfitta, la battaglia referendaria ha ampliato il consenso della Cgil di Padova e rilancia la lotta per i diritti”

Il segretario generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano

Il segretario generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano

All’indomani dei risultati del referendum, il segretario generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano, esprime una delusione profonda per l’esito che non ha rispecchiato le aspettative, ma mette in luce anche aspetti positivi e prospettive future per il sindacato e il territorio.

“Non è andata come speravamo – afferma Marturano – perché avevamo confidato in un cambiamento che avrebbe giovato a lavoratrici, lavoratori e comunità. Accettiamo il verdetto democratico, ma la battaglia non finisce qui.” Il leader sindacale ringrazia quanti si sono impegnati nella campagna, definita “un’esperienza umana straordinaria”, e rileva come Padova sia risultata la provincia veneta con la più alta partecipazione, anche se il dato complessivo resta sotto la media nazionale.

Un’attenzione particolare viene riservata al quinto quesito, sulla cittadinanza, “che segnala una percezione negativa degli stranieri in alcuni territori, nonostante il loro ruolo cruciale in una società italiana in crisi demografica.”

Marturano sottolinea il valore di questa campagna, nonostante la sconfitta, come occasione per il sindacato di “confrontarsi con migliaia di cittadini e portare i temi del lavoro e dei diritti anche a chi normalmente non segue l’attività sindacale.” Fondamentale, a suo avviso, la collaborazione con associazioni e la significativa apertura mostrata dalla Chiesa di Padova, che ha promosso momenti di confronto in parrocchie affollate, contribuendo a espandere il consenso e a rafforzare il legame con la popolazione.

Nonostante circa 76 mila iscritti e oltre 200 mila votanti tra Padova e provincia, il risultato non raggiunge gli obiettivi prefissati, ma rappresenta comunque un passo importante “per uscire dai tradizionali confini e portare avanti la nostra causa”.

Il segretario generale conclude con un appello al futuro: “Le sfide restano enormi, dalla precarietà che spinge i giovani all’esodo, agli infortuni sul lavoro. La mancata validità del referendum, causata dal mancato quorum, rappresenta un campanello d’allarme per la democrazia.” Per Marturano, “senza lavoro dignitoso e stabile, la democrazia rischia di indebolirsi.”

La Cgil di Padova, quindi, non si ferma e “continuerà con energia e determinazione a portare avanti le battaglie per diritti, giustizia sociale e equità, sapendo che serviranno tempo, pazienza e partecipazione per ottenere un reale cambiamento.”

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