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Mose Venezia
12.06.2025 - 09:31
Foto di repertorio
Il Mose, il sistema di barriere mobili progettato per proteggere Venezia dalle acque alte, potrebbe diventare inefficace nel giro di cinquant’anni. A sostenerlo è Andrea Rinaldo, ingegnere di fama mondiale e vincitore del prestigioso Stockholm Water Prize, noto come il "Nobel dell’acqua". Secondo Rinaldo, i cambiamenti climatici in atto renderanno necessario un ripensamento radicale delle strategie di difesa e gestione della laguna.
Nel corso della chiusura dell’anno accademico, l’esperto ha avanzato la proposta di una grande consultazione internazionale, coinvolgendo studiosi, urbanisti e professionisti da tutto il mondo. L’iniziativa mira a individuare soluzioni innovative e sostenibili per il futuro della città lagunare. L’idea ha già trovato l’appoggio di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, che si è detto disponibile a collaborare.
Rinaldo ha espresso forti preoccupazioni per la condizione di una città che rischia di "marcire" sotto il peso di interessi economici e turistici, spesso contrari a una visione di lungo periodo. A suo avviso, le priorità dovrebbero spostarsi verso una pianificazione ambientale e sociale orientata alla resilienza.
Nel suo intervento ha anche criticato la mancanza di una strategia politica chiara, attribuendo alla gestione locale l’incapacità di affrontare i problemi strutturali di Venezia. La consultazione da lui auspicata, oltre a rappresentare un’occasione di confronto internazionale, potrebbe segnare un nuovo inizio per il rapporto tra Venezia, la sua laguna e il mondo che la osserva.
Il cambiamento climatico, ha ricordato, sta accelerando e richiede risposte all’altezza. In questo scenario, Venezia potrebbe diventare un laboratorio globale per la sostenibilità urbana, se saprà cogliere l’occasione.
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