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Veneto, approdano in salvo quattro bambini feriti dalla guerra a Gaza

Due ospedali, una rete solidale: a Padova e Verona la speranza rinasce

Veneto, approdano in salvo quattro bambini feriti dalla guerra a Gaza

Foto di repertorio

È atterrato nella notte all’aeroporto militare di Villafranca il C-130 dell’Aeronautica Militare, proveniente da Eilat, con a bordo quattro bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza, feriti nei bombardamenti degli ultimi mesi. Ad attenderli, una macchina organizzativa composta da sanitari, volontari e personale ospedaliero, che ha già attivato percorsi di cura dedicati presso le strutture pediatriche di Padova e Verona.

Padova: accoglienza e cura per due vittime dei bombardamenti

Due dei piccoli, trasportati con mezzi della Croce Verde, sono stati affidati alle cure dell’ospedale di Padova. Uno ha sette anni e ha riportato gravi lesioni oculari, l’altro, di undici, presenta ustioni estese e traumi al volto. Entrambi hanno subito le conseguenze dirette dei bombardamenti.

I due bambini si aggiungono ad altri quattro piccoli pazienti già ospitati dal sistema sanitario padovano. Tra questi, una bambina di nove anni, giunta alcune settimane fa e tuttora ricoverata in condizioni critiche, dopo aver perso un braccio e una gamba a causa di un’esplosione.

Verona: tra chirurgia e oncoematologia pediatrica

Gli altri due minori sono stati accolti all’ospedale Borgo Trento di Verona. Il primo, di appena cinque anni, è affetto da una patologia al sistema immunitario e ha trovato posto nel reparto di oncoematologia pediatrica. Il secondo, un bambino di un anno, presenta una malformazione congenita del colon ed è stato preso in carico dalla chirurgia pediatrica.

Ad accompagnare i bambini, nei due scali, erano presenti anche alcuni familiari: genitori e fratellini, che saranno ospitati in appartamenti messi a disposizione dalle università di Padova e Verona, in un’azione corale di accoglienza e solidarietà.

Una rete solidale che unisce istituzioni e comunità

Il trasferimento in Italia è stato possibile grazie alla collaborazione tra Ministero della Difesa, Aeronautica Militare, ospedali veneti, associazioni del volontariato sanitario e le università delle due città. Un progetto di solidarietà internazionale che, ancora una volta, vede il Veneto in prima linea nel dare una seconda possibilità ai più fragili tra i fragili: i bambini feriti da una guerra che non risparmia nessuno.

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