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13.06.2025 - 09:10
Foto di repertorio
Sempre più squali e razze emergono dalle reti dei pescatori dell’Alto Adriatico. Un fenomeno che non allarma, ma invita alla riflessione. A farlo sono i ricercatori della Stazione idrobiologica “Umberto D’Ancona” dell’Università di Padova, impegnati da quasi vent’anni nel monitoraggio delle specie vulnerabili che popolano queste acque.
Venerdì 13 giugno, alle ore 16, nella sala riunioni del mercato ittico all’ingrosso di Chioggia, si terrà un incontro aperto al pubblico e rivolto in particolare ai pescatori del golfo di Venezia. Un’occasione per presentare i dati raccolti in due decenni di studio, ma anche per rinsaldare un’alleanza fondamentale: quella tra scienza e tradizione marinaresca.
Dall’incontro nascerà anche un confronto sulle possibili strategie di gestione condivisa, che tengano conto sia della necessità di proteggere le specie marine più fragili, sia delle esigenze di chi dal mare trae il proprio sostentamento.
L’obiettivo finale? Costruire una gestione sostenibile che sia ambientale, ma anche sociale ed economica, dove il rispetto per l’ecosistema si sposi con il rispetto per le comunità che lo vivono.
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