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La Giornata Mondiale delle tartarughe

Tartarughe marine: custodi degli oceani da milioni di anni, oggi più che mai in pericolo

Il 16 giugno si celebra la Giornata Mondiale dedicata a queste creature millenarie

Tartarughe marine: custodi degli oceani da milioni di anni, oggi più che mai in pericolo

Foto di repertorio

Hanno attraversato ere geologiche, nuotato negli oceani primordiali e resistito all’estinzione dei dinosauri. Ma oggi, le tartarughe marine, vere e proprie sentinelle del mare, lottano per la sopravvivenza. La Giornata Mondiale della Tartaruga Marina, che si celebra ogni 16 giugno in memoria del biologo Archie Carr, pioniere nella ricerca e conservazione di queste specie, ci invita a riflettere sul loro destino.

Sette specie e un unico grido: salviamole

Sono sette le specie di tartarughe marine riconosciute a livello globale, tutte classificate tra minacciate e in pericolo critico dall'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Nel Mediterraneo, la più diffusa è la Caretta caretta, unica a nidificare regolarmente sulle coste italiane. A livello globale troviamo anche la tartaruga verde (Chelonia mydas), la liuto (Dermochelys coriacea), gigante dei mari priva di carapace rigido, e la embricata (Eretmochelys imbricata), purtroppo nota per il suo prezioso carapace, spesso preda del commercio illegale.

Completano il quadro la tartaruga di Kemp, la più rara al mondo, la olivacea, famosa per le spettacolari nidificazioni di massa chiamate “arribadas”, e la dorso piatto, presente solo nelle acque dell’Australia.

Viaggiatrici, longeve e misteriose

Sono cosmopolite, presenti in tutti gli oceani, dalle acque tropicali a quelle temperate. Alcune percorrono migliaia di chilometri ogni anno, per tornare a deporre le uova esattamente sulla spiaggia dove sono nate: un comportamento ancora in parte inspiegabile, ma legato probabilmente al campo magnetico terrestre.

La loro longevità è impressionante: possono vivere 70-80 anni, raggiungendo la maturità sessuale solo dopo i 20-30 anni. Il loro ruolo ecologico è fondamentale: regolano le catene alimentari marine e mantengono gli habitat sani, dalle praterie di fanerogame ai fondali sabbiosi.

Denti no, ma becchi sì: ecco cosa mangiano

Ogni specie ha abitudini alimentari specifiche:

  • Le Caretta caretta sono carnivore, si nutrono di meduse, molluschi e crostacei.

  • Le verdi, da adulte, sono erbivore, si alimentano di alghe e piante marine.

  • I giovani esemplari, in molte specie, si cibano di zooplancton.

Non hanno denti, ma becchi robusti, adattati perfettamente alle diverse diete.

Minacce (quasi) ovunque

Dietro la loro grazia millenaria si cela un futuro incerto. I pericoli principali derivano dalle attività umane:

  • Inquinamento marino, soprattutto plastica, spesso scambiata per cibo.

  • Catture accidentali nelle reti da pesca.

  • Perdita delle spiagge di nidificazione, cancellate da urbanizzazione, turismo e erosione.

  • Bracconaggio per carne, uova e carapace.

  • Cambiamenti climatici, che alterano il rapporto tra nascite maschili e femminili.

  • Collisioni con imbarcazioni, sempre più frequenti.

Una giornata per proteggerle davvero

La Giornata Mondiale della Tartaruga Marina non è una semplice celebrazione, ma un richiamo urgente alla responsabilità collettiva. Ogni gesto conta: dalle scelte di consumo alla partecipazione a progetti di tutela. La sopravvivenza di queste testimoni viventi del passato è legata alla nostra capacità di custodire gli oceani.

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