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Sicurezza ambientale

Approvata la nuova convenzione per rafforzare il controllo faunistico e venatorio in Veneto

Corazzari: “Più coordinamento tra le Polizie Provinciali, risposte più efficaci alle emergenze e maggiore tutela per l’ambiente”

L'assessore alla caccia Cristiano Corazzari

L'assessore alla caccia Cristiano Corazzari

Più controllo del territorio, maggiore uniformità negli interventi, strumenti innovativi per fronteggiare le emergenze ambientali. Con questi obiettivi la Giunta regionale del Veneto ha approvato la nuova convenzione con le Province e la Città Metropolitana di Venezia per l’organizzazione e la gestione delle attività della Polizia Provinciale in materia di caccia e pesca per il biennio 2026-2027.

Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Sicurezza, Caccia e Pesca Cristiano Corazzari: “Con questa convenzione introduciamo importanti novità per migliorare l’efficacia del controllo del territorio, soprattutto sul fronte della prevenzione e repressione degli illeciti, come il bracconaggio, ma anche per fornire risposte tempestive in caso di emergenze”.

Tra gli elementi più innovativi dell’accordo spicca l’istituzione di un Comitato di Coordinamento per la vigilanza ittica e faunistico-venatoria. Questo organismo coinvolgerà i comandanti dei corpi provinciali, dirigenti regionali e il nuovo Coordinatore Operativo delle Polizie Provinciali, una figura strategica introdotta proprio con questa convenzione per garantire un’azione più omogenea sul territorio. Il modello ricalca l’esperienza maturata nel contrasto alla Peste Suina Africana, dove la sinergia operativa si è dimostrata determinante.

Il Coordinatore Operativo avrà il compito di supervisionare e armonizzare le azioni delle varie Polizie Provinciali, in particolare in risposta a criticità come la proliferazione dei cinghiali, tema su cui è già attivo il Piano Regionale Interventi Urgenti (PRIU). In caso di situazioni critiche, è prevista anche la possibilità di attivare un’Unità di Crisi Regionale.

La convenzione prevede inoltre che ogni corpo provinciale invii annualmente una dettagliata relazione alla Regione, con dati sugli interventi svolti, le violazioni accertate e la durata delle operazioni. “Questa rendicontazione – spiega Corazzari – è fondamentale per ottimizzare l’uso delle risorse e rafforzare la collaborazione con cittadini e associazioni nella tutela del nostro patrimonio naturale”.

Le competenze affidate ai corpi di Polizia Provinciale spaziano dalla vigilanza alla gestione delle guardie volontarie, dal controllo sulla fauna selvatica e sugli allevamenti alla gestione di immissioni, catture e recuperi di fauna in difficoltà. Il personale impiegato in Veneto ammonta a 138 unità, tra agenti e amministrativi, con un costo annuo complessivo di circa 8 milioni di euro.

“Ringrazio tutti gli operatori di polizia provinciale per il loro impegno quotidiano – conclude l’assessore – perché la loro attività è essenziale per preservare le risorse naturali del Veneto e affrontare con prontezza le sfide ambientali che il nostro territorio si trova ad affrontare sempre più frequentemente”.

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