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Il caso Trentini

Da Venezia a Mestre, una marcia per Alberto Trentini: «Un passo dopo l’altro per riportarlo a casa»

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Alberto Trentini

Un lungo cammino di solidarietà, dal centro storico di Venezia fino al cuore di Mestre, per non lasciare cadere nel silenzio la vicenda di Alberto Trentini, il soccorritore veneziano arrestato in Venezuela il 15 novembre 2023 e da allora detenuto in isolamento.

Nel pomeriggio di oggi, amici, conoscenti e semplici cittadini hanno partecipato alla camminata promossa dal gruppo “Alberto Trentini Libero”, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione mediatica e politica su un caso che continua a destare forte preoccupazione.

La marcia è partita simbolicamente da San Pietro di Castello, proseguendo verso Forte Marghera dove il gruppo si è ricompattato, per poi dirigersi a piedi verso Piazza Ferretto, il cuore di Mestre. Lì, ad accoglierli, c’era la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, insieme alla madre di Alberto.

L’appello delle istituzioni
«Il Comune è vicino alla famiglia Trentini e continuerà a fare tutto il possibile per tenere viva l’attenzione su questa vicenda drammatica – ha dichiarato Damiano –. Il sindaco Brugnaro si è attivato con il Ministero degli Esteri per sollecitare un’azione diplomatica efficace. Speriamo che Alberto stia bene e che possa tornare presto a casa».

La voce della città
Toccanti anche le parole e i messaggi letti in chiusura di manifestazione, espressione della vicinanza di amici e sostenitori, che non intendono arrendersi al silenzio. Lo slogan scelto per la camminata riassume lo spirito della giornata:
“Un passo dopo l’altro, un cuore accanto all’altro. Per Alberto. Per non dimenticare. Per farlo tornare a casa!”

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