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Scuola e memoria

Scuola veneta in prima linea per ricordare il dramma delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata

Approvato il piano per l’anno scolastico 2025/2026: concorsi, seminari e attività didattiche per approfondire la tragica storia del confine orientale

Foto delle foibe durante la Grande Guerra

Foto delle foibe durante la Grande Guerra

Con uno stanziamento di 18.000 euro, la Regione del Veneto rilancia il suo impegno nella promozione della memoria storica attraverso un articolato programma di iniziative dedicate alle scuole, incentrato sul dramma delle foibe e sull’esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia nel secondo dopoguerra.

L’approvazione delle nuove azioni, destinate all’anno scolastico e formativo 2025/2026, è avvenuta oggi in Giunta regionale. Le attività si inseriscono nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato tra Regione del Veneto, Ufficio Scolastico Regionale e Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.

“Ricordare e far conoscere ai nostri giovani le pagine più complesse e dolorose della storia del confine orientale significa costruire una coscienza consapevole e radicata”, ha dichiarato Valeria Mantovan, assessore all’Istruzione e Formazione. “La scuola si conferma luogo essenziale per alimentare la memoria, il dialogo e la comprensione storica.”

Il piano comprende una varietà di iniziative rivolte a studenti e docenti di ogni ordine e grado, comprese le scuole della Formazione Professionale. Tra le attività di spicco figura il concorso regionale “Istria, Fiume, Dalmazia: c’era una volta un confine”, che premierà i migliori elaborati, anche multimediali, realizzati dagli studenti sul tema.

Inoltre, è previsto un seminario residenziale per insegnanti a Gorizia, il prossimo 16 ottobre, intitolato “Le due rive: Venezia, Istria, Fiume e Dalmazia”. L’incontro offrirà ai docenti un’opportunità di confronto diretto con le comunità italiane ancora presenti nei territori dell’Adriatico orientale.

Completano il programma attività formative e di aggiornamento per insegnanti, pensate per rafforzare il ruolo degli educatori come trasmettitori di conoscenza e consapevolezza storica.

“È nostro dovere – ha ribadito Mantovan – trasmettere alle nuove generazioni la conoscenza di eventi che hanno segnato profondamente la nostra storia. La memoria non deve essere solo un esercizio del ricordo, ma una responsabilità condivisa. E la scuola è il luogo in cui questa responsabilità si trasforma in cultura, comprensione e rispetto.”

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