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Tre detti tipici di Vicenza che raccontano l’anima della città

Alcune curiosità sul carattere e la vita quotidiana vicentina

Tre detti tipici di Vicenza che raccontano l’anima della città

Vicenza

Vicenza, città di storia, arte e tradizioni, conserva nel suo dialetto locale un tesoro di espressioni popolari che riflettono la saggezza e l’ironia della gente vicentina. Ecco tre detti tipici che raccontano il carattere e la vita quotidiana di questa città veneta.

1. “El dà sol perché el ga el fià”

Questo detto significa letteralmente “Dà il sole perché ha il fiato”, usato per descrivere chi fa qualcosa solo se ha la forza o la voglia, senza impegno costante. È un modo scherzoso per indicare chi si dà da fare solo a tratti, ricordando l’importanza della costanza nel lavoro e nella vita.

2. “Parlar come ‘na busa senza fondo”
Letteralmente “Parlare come una buca senza fondo”, è usato per definire chi parla molto ma senza dire nulla di concreto. Un’espressione colorita che sottolinea la preferenza vicentina per la praticità e la sostanza, più che per le chiacchiere inutili.

3. “Chi no ga testa, ga gambe”
Chi non ha testa, ha gambe” è un detto che mette in guardia sull’importanza di usare la ragione per evitare fatiche inutili. Se non si pianifica o si ragiona, si rischia di dover correre dietro alle conseguenze, spesso con grande sforzo fisico o mentale.

Questi proverbi sono molto più che semplici frasi: sono piccoli specchi della cultura e del modo di vivere vicentino, tramandati di generazione in generazione e ancora oggi usati con affetto e umorismo.

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