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A Rovigo prende vita la “Cucina Solidale della Pace”: un progetto per nutrire corpo e comunità

La parrocchia di San Bortolo ristruttura le cucine per offrire pasti caldi e accoglienza a chi è in difficoltà

A Rovigo prende vita la “Cucina Solidale della Pace”: un progetto per nutrire corpo e comunità

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Sarà molto più di una mensa: la “Cucina Solidale della Pace”, che aprirà entro Natale nel cuore del quartiere San Bortolo, sarà un luogo di condivisione, accoglienza e rinascita sociale. Un progetto nato grazie al sostegno della Fondazione Azimut, che ha donato 50 mila euro per ristrutturare gli spazi e dare nuova vita alla cucina parrocchiale. L’iniziativa, fortemente voluta da don Andrea Varliero e don Christian Malanchin, punta a diventare un punto di riferimento per persone in difficoltà, anziani, giovani e famiglie, offrendo due pasti caldi al giorno e creando un ambiente aperto e inclusivo.

Il progetto è stato presentato durante una conferenza stampa a Palazzo Nodari, alla presenza del sindaco Valeria Cittadin, dei referenti di Azimut Valter Pellegrini e Massimiliano Dolcetto, e di numerosi rappresentanti delle realtà coinvolte, come Caritas Diocesana, Bandiera Gialla e la Società Dante Alighieri.

«Questa non è solo una risposta ai bisogni materiali – ha sottolineato don Andrea – ma un gesto concreto di integrazione e vicinanza. Sarà un luogo dove si potrà mangiare, certo, ma anche incontrarsi, ascoltarsi, sentirsi parte di qualcosa». La struttura sarà completamente riqualificata secondo le norme igienico-sanitarie, con spogliatoi per gli operatori, ambienti accoglienti e spazi adatti anche ad eventi di quartiere e feste parrocchiali.

Il sindaco Cittadin ha elogiato l’iniziativa come esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e volontariato, capace di generare relazioni autentiche e inclusione sociale. «Non solo chi è in difficoltà, ma l’intera comunità potrà trarre beneficio da questo luogo di ritrovo e condivisione».

L’impegno della Fondazione Azimut, attiva dal 2011, si traduce oggi in oltre 11 milioni di euro destinati a progetti sociali in tutta Italia. «Questa donazione non è solo beneficenza – ha spiegato Pellegrini – ma espressione concreta di un’etica dell’impresa che vuole lasciare un segno duraturo sul territorio».

I numeri della povertà locale, evidenziati da Davide Sergio Rossi di Bandiera Gialla, mostrano un incremento allarmante: dal 6,4% al 7,9% della popolazione. Una realtà a cui il nuovo centro solidale vuole rispondere non solo con il cibo, ma con calore umano, dignità e opportunità di relazione.

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